Caserta (di Francesco Melone). È così. Allora se anche Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Caserta, nel consueto Te Deum di fine anno, ha affrontato temi e problematiche che da anni attanagliano il capoluogo e le zone limitrofe, inviando diversi “suggerimenti” ai vari amministratori presenti e non, probabilmente i lamenti e il malessere dei casertani esistono, sono fondati, e fortunatamente non sono rimasti incompresi.
Il Vescovo Lagnese ha affrontato complesse questioni delle quali probabilmente, da tempo, i cittadini si sono anche stancati di lamentarsi. Dal Macrico al Policlinico “volano per l’economia locale“; dall’emergenza lavoro che colpisce tante famiglie alla mala movida che riguarda i giovani e alla sicurezza.
Visione d’insieme sul Macrico: Mons. Lagnese sostiene che il Macrico “…dovrebbe far parte di un piano più generale di rilancio dell’intera città di Caserta, che sappia utilizzare in modo efficiente i fondi del PNRR per legare in una visione di insieme anche la Reggia di Caserta, il Belvedere di San Leucio, monumenti visitati ma che sembrano “slegati” dal resto della città”. Poi il Vescovo di Caserta fa un breve passaggio su una problematica che purtroppo pare se ne siano accorti solo i cittadini: la mancanza di unione, di connubio, di un “Sistema” tra i monumenti cittadini, tra la Reggia il Belvedere di San Leucio e Caserta Vecchia etc.
Reggia che per ora è solo e soltanto un monumento da toccata e fuga, che non crea ne indotto ne la tanto acclamata “economia scaturita dal turismo del Sistema Reggia” di Marino & Co., quella che avrebbe dovuto far esplodere gli alberghi, file di decine di metri ai ristoranti, B&B “a migliara”, che avrebbe dovuto mantenere aperti i grandi negozi casertani anche la domenica e festività. “Auspico che i numerosi finanziamenti del PNRR annunciati possano consentire la realizzazione di tante opere in favore della nostra Città, e che Caserta sappia favorire quell’integrazione tra le parti, tra centro e periferie, così come tra siti storico-culturali e luoghi della vita quotidiana. La nostra Città ha al suo interno la Reggia. Patrimonio mondiale dell’Unesco, il Palazzo voluto dai Borbone è uno dei siti tra i più visitati in Italia, con record di turisti, specialmente in questo anno. Eppure, sembra che la Città non ne tragga affatto beneficio: mi sembra un fatto paradossale che chiama in causa non solo gli amministratori locali ma lo Stato e gli altri enti locali, e chiede un cambio di mentalità dei singoli e delle Istituzioni” – afferma Mons. Lagnese.
Sul Policlinico di Caserta, infrastruttura pubblica che probabilmente quando fu progettata poteva essere tra le più importanti del Meridione ma che da oltre 20 anni rimane in concreto solo e soltanto l’ennesima presa per i fondelli a discapito di un territorio già martoriato, il Vescovo sottolinea che – “il territorio casertano ha un grande bisogno di posti letto ospedalieri. Auspico che si possa superare questo stallo dei lavori e che si possa arrivare a completare la struttura entro il 2025, anno giubilare. L’apertura del Policlinico potrebbe fungere da volano per l’economia locale, generando posti di lavoro nel settore sanitario e nell’indotto“.
All’emergenza lavoro che colpisce tante famiglie a cui rivolge un grazie in quanto – “Autentico pilastro della società e principale ammortizzatore sociale” – “che, con coraggio, soprattutto durante il tempo duro della pandemia, hanno svolto una straordinaria funzione di accoglienza e di sostegno, specialmente verso coloro che a loro interno vivevano situazioni di fragilità – penso agli anziani, ai malati, alle persone disabili – deve spingerci a fare di più per loro“.
Sull’emergenza occupazionale Mons. Lagnese si è soffermato anche sulla questione degli OSS e dei dipendenti della ex Jabil e Logista: “Tra i tanti penso ai lavoratori della Jabil, della Softlab Teck, e a tante altre piccole e medie imprese che guardano con preoccupazione al futuro aziendale e a quello dei loro dipendenti. Bisogna evitare che accada ciò che è successo per Logista Italia che in questi mesi ha chiuso la sede di Maddaloni. Il caso di Jabil e Softlab in particolare è emblematico di come il Meridione e, in special modo, la provincia di Caserta – un tempo definita, per la straordinaria presenza imprenditoriale, come la Brianza del Sud – siano stati metodologicamente deindustrializzati. Non posso non ricordare qui e pregare affinché si trovi una soluzione anche per gli operatori sociosanitari (OSS) del comparto ospedaliero, i quali, dopo oltre dieci anni di precariato, rischiano di perdere il posto di lavoro”.
Relativamente alla mala movida che riguarda i giovani e sulla sicurezza, il Vescovo ha detto – “Quest’anno, sono stati numerosi gli episodi di movida violenta che hanno visto protagonisti i nostri giovani. Non vorremo che la nostra città e la nostra provincia venissero ricordate solamente per fatti di violenza e vicende di disordine tali da compromettere una sana e serena vita sociale”. “C’è bisogno sulle nostre strade e nelle nostre piazze di maggiore sicurezza e, perciò, auspico, a Caserta come negli altri paesi del nostro territorio, un incremento, in special modo, delle forze della polizia municipale, la cui presenza è quanto mai necessaria per la sicurezza e il benessere delle nostre città.”
Abbiamo voluto sintetizzare per dovere di leggibilità, pensiamo di aver trattato i maggiori temi contenuti nelle 9 pagine del Discorso alla Città del Vescovo Lagnese, forse ne abbiamo tralasciato qualcuno, se è così ce ne scusiamo. A questo link il testo integrale.