Sanità

Ospedale Melorio, Aveta e i parlamentari 5 Stelle scrivono ad Asl per chiedere incontro: «Subito lo Psaut»

Ospedale Melorio

Santa Maria Capua Vetere. «La preoccupazione per il destino dell’ospedale Melorio ci impone di chiedere, per l’ennesima volta, un incontro urgente al direttore generale dell’Asl per conoscere le reali intenzioni dei vertici sanitari della provincia sul futuro del presidio sammaritano e sulla riapertura immediata del pronto soccorso. E questa volta sono al nostro fianco anche due deputati e un europarlamentare». Così Raffaele Avete, capogruppo di “Alleanza per la città – Movimento 5 Stelle”, annuncia l’invio di una lettera al dirigente dell’Asl di Caserta sottoscritta, oltre che dallo stesso leader dell’opposizione e dal consigliere dello stesso gruppo Italo Crisileo, anche dai deputati Agostino Santillo ed Enrica Alifano e dall’europarlamentare Danilo Della Valle.

«Si tratta di un tema – spiega ancora Aveta – che non riguarda solo Santa Maria Capua Vetere, ma tutto l’ampio bacino di utenza circostante, privato ormai da troppo tempo degli standard minimi di servizi sanitari, a cominciare dalla chiusura del pronto soccorso, mai sostituito almeno da un punto di prima emergenza territoriale (Psaut), di cui pure si è più volte parlato e letto. Lo Psaut, a quanto ci risulta, sarebbe certamente una soluzione transitoria percorribile fin da subito, poiché già sono presenti all’interno del presidio ospedaliero sammaritano le professionalità necessarie, compresi il personale medico e sanitario, il laboratorio di analisi e la radiologia».

Accanto alla riattivazione di alcuni servizi ambulatoriali e al rientro di personale sanitario e amministrativo, nonché di attrezzature, progressivamente dirottati verso altri nosocomi, i firmatari della lettera al direttore generale dell’Asl insistono per l’immediata apertura dello Psaut che «costituirebbe, se non altro, un riferimento concreto per le urgenze meno gravi, con il duplice effetto positivo di risparmiare ai cittadini del distretto defatiganti trasferte negli ospedali più distanti e di alleggerire il carico di lavoro di questi ultimi, ormai allo stremo».

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