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Ambiente

Legambiente, Campania ancora al TOP per i reati ambientali. Sergio Costa (M5S): “Sconfortante”

Caserta. Nel 2022 non si arresta la morsa delle ecomafie in Italia, con la Campania ancora una volta al vertice di tutte le classifiche, dai reati ambientali a quelli del ciclo del cemento e rifiuti. È quanto emerge dal rapporto Ecomafia 2023, realizzato da Legambiente, edito da Edizioni Ambiente, media partner Nuova Ecologia.

Il rapporto, presentato oggi a Roma nella Sala della Regina della Camera dei deputati. I reati contro l’ambiente in Campania sono 4020(13,1% del totale nazionale), alla media di 11 reati al giorno. Crescono anche gli illeciti amministrativi che toccano quota 8.567 (con un incremento sul 2021 del +58%): sommando queste due voci – reati e illeciti amministrativi – le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente superano quota 12.000 (12.587 quelle contestate,).

Nel 2022 in Campania i reati contro l’ambiente sono stati 4.020 (13,1% del totale nazionale), con una riduzione rispetto al 2021, quando erano stati ben 4.149. Il “primato” nazionale riguarda anche le persone denunciate (3.358), mentre sono 12 le persone arrestate e 995 i sequestri .

A livello provinciale Roma con 1.315 illeciti si conferma quella con più reati ambientali, seguita dalla Provincia di Napoli, con 1.315 reati accertati( erano 1058 lo scorso anno), 1.176 persone denunciate, una persona arrestata e 532 sequestri. Segue Avellino con 656 illeciti ambientali, 511 persone denunciate e 54 sequestri. In Provincia di Salerno sono stati 683 i reati con 569 persone denunciate, 3 persone arrestate e 155 sequestri. Chiudono la classifica Caserta con 414 reati, 341 persone denunciate, 2 arresti e 156 sequestri e Benevento con 126 reati, 72 persone denunciate , 6 arrestate e 59 sequestri effettuati.

Nel 2022 le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno applicato per 225 volte i delitti contro l’ambiente, inseriti nel Codice penale grazie alla legge 68 del 2015, portando alla denuncia di 276 persone e a 45 arresti. Sono stati 108 i beni sottoposti a sequestro per un valore complessivo di oltre 112 milioni di euro.

Il quadro che emerge Rapporto Ecomafia 2022 – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – conferma il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Mai come in questo momento storico si devono alzare le antenne per scovare inquinatori ed ecomafiosi. E bisogna farlo presto, dentro e fuori i confini regionali e nazionali, perché stiamo entrando nella fase operativa del PNRR“.

Ciclo dei rifiuti. È la Campania con 1.259 reati quasi un quarto di quanto verbalizzato in tutto il paese, a guidare la classifica degli illeciti accertati nel 2022. Sono state 994 le persone denunciate, e ben 501 i sequestri. A livello provinciale ben 3 province si posizionano nelle prime cinque: la Provincia di Napoli con 329 reati accertati si piazza al primo posto a livello nazionale, Caserta al terzo posto con 237 reati seguita al quinto posto da Avellino con 148 reati. Nella top ten anche la Provincia di Salerno in settima posizione e 135 infrazioni accertate.

Ciclo del Cemento. Anche nel 2022 i numeri dell’attività di controllo e repressione delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto ci raccontano una regione pesantemente condizionata dal ciclo illegale del cemento. La Campania conquista il triste primato a livello nazionale con 1.747 reati in aumento (erano 1237 lo scorso anno), con 1.855 persone denunciate, 9 arresti e ben 283 sequestri. La Provincia di Avellino conquista, per il secondo anno consecutivo, lo scudetto del cemento illegale con 445reati(erano 389 lo scorso anno). Vicecampione d’Italia è la Provincia di Napoli con 356 reati, quarta la Provincia di Salerno con 261 reati accertati segue Caserta al ventesimo posto con 99 reati. Chiude Benevento con solo 41 reati.

Il nuovo rapporto Ecomafia 2023 registra, ancora una volta, un dato sconfortante: la Campania è al primo posto per reati ambientali, dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti. Parliamo di illeciti pari al 13,1 % del totale nazionale. Guardando alla classifica delle persone arrestate e dei sequestri, e parliamo di numeri importanti, troviamo la provincia di Napoli al primo posto seguita da quelle di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento per quanto riguarda la Regione.

Se da una parte le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo un grande e faticoso lavoro, che ringrazio, dall’altra vanno registrati numeri ancora troppo alti di abusi e illeciti di ogni specie. Mentre il governo nazionale gioca alla roulette con i fondi del Pnrr, la transizione ecologica non solo nella Regione Campania è ferma al palo. Tra decreti attuativi di leggi utili, come la Salvamare o quelli relativi alle comunità energetiche e rinnovabili, che stentano ad arrivare e noncuranza nei confronti dei temi strettamente ambientali, le istituzioni stanno voltando di nuovo la faccia al benessere dei cittadini facendo dei clamorosi passi indietro“.

Così in una nota Sergio Costa (M5S), Vice Presidente della Camera dei Deputati, che conclude – “Sono ormai anni che mi sto battendo affinché venga discussa in Parlamento la proposta di legge, la cosiddetta Terra mia, un dispositivo che si fonda sul DASPO ambientale e sulla confisca allargata dei beni di chi ha gravemente aggredito il territorio. Legge che, ricordo, fu bloccata quando ero ministro dell’ambiente da alcuni finti politici amanti delle lobby dell’inquinamento. Ora rifacciamo i conti con i dati. Non possiamo permetterci di andare contro la storia e contro una narrazione, fondata da ricerca e attività investigativa, che ci dice chiaramente ciò che andrebbe fatto”.

Redazione

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