Caserta. Roghi di rifiuti in diminuzione costante – il trend è del 7-8% – conseguenza di un connesso calo di abbandono per strada di materiale da smaltire soprattutto da parte delle tante piccole aziende che insistono sul territorio, ma che però si stanno riorganizzando per lo smaltimento illecito servendosi di filiere o aziende più grandi.
E’ quanto emerso dal tavolo operativo sulle criticità ambientali nella Terra dei Fuochi – area degradata dal punto di vista ambientale in cui ricadono decine di Comuni tra le province di Caserta e Napoli – tenutosi alla prefettura di Caserta, presieduto dal prefetto Giuseppe Castaldo, cui hanno partecipato numerosi sindaci, i vescovi delle Diocesi di Caserta e Capua Pietro Lagnese, di Aversa Angelo Spinillo e di Teano-Alife-Calvi Risorta Giacomo Cirulli, i responsabili provinciali delle forze dell’ordine, rappresentanti della Regione, della Provincia di Caserta, del Raggruppamento Campania dell’Esercito, dell’Asl e dell’Arpac, dell’Università, dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Sma Campania, e l’Incaricato per il fenomeno dei roghi nella Regione Campania Ciro Silvestro. La riunione ha riguardato solo la parte casertana della Terra dei Fuochi.
“Queste riunioni periodiche sono fondamentali – spiega il prefetto Castaldo – perché ci permettono di fare un punto della situazione reale con tutti gli attori territoriali, guardandoci negli occhi; un modo per responsabilizzare al massimo chi ha i poteri per intervenire. Ed inoltre è proprio in queste riunioni che riusciamo a mettere a punto quelle strategie di prevenzione con le quali vogliamo contribuire a colpire gli illeciti ambientali più gravi ma anche a fare attività informativa. Perché se è vero che è importante la presenza delle forze dell’ordine come l’uso della tecnologia, e i droni si stanno rivelando fondamentali per scoprire piccole e grandi siti di abbandono di rifiuti e per contrastare i reati ambientali; è anche fondamentale che i cittadini capiscano che l’ambiente è di tutti, che devono darci una mano a segnalare le criticità. Per questo è importante il coinvolgimento delle Diocesi, con la parrocchie sparse sul territorio che sono un punto di riferimento per la cittadinanza, e dove arrivano lamentele e denunce”.
Alcuni sindaci, tra cui quello di Capua Adolfo Villani, ha denunciato la “mancanza di risorse per rimuovere i rifiuti abbandonati nelle tante piccole discariche sparse sul territorio, lungo il corso del fiume Volturno ma anche nel centro storico e nelle aree demaniali. Si tratta spesso di materiali proveniente da filiere produttive, come l’edilizia”.
L’Incaricato per i roghi di rifiuti Ciro Silvestro, oltre a certificare il calo dei roghi tra le province di Napoli e Caserta, “nel 2023 – ha detto – sono stati meno di mille contro gli oltre duemila segnalati nel periodo pre-covid, mentre nei primi sei mesi del 2024 il calo è di quasi l’8%”, afferma però che “le tante piccole aziende che trovano rischioso ormai, visti i controlli che facciamo anche dall’alto con i droni, abbandonare i rifiuti per strada, solo ad Acerra è scomparso il 50% dei siti dove solitamente venivano abbandonati i rifiuti, si affidano spesso alle grandi filiere dei traffici illeciti, o anche ad aziende più grandi che hanno maggiore possibilità di smaltire illecitamente i residui dell’attività produttiva. Assistiamo così a stoccaggi selvaggi, a strane miscelazioni, su cui ovviamente c’è possibilità che intervenga la magistratura”.
Il sindaco di Parete Gino Pellegrino, presidente di Eda Caserta, l’Ente d’Ambito dei rifiuti che secondo la legge regionale dovrebbe occuparsi di gestione dei ciclo integrato a livello provinciale, annuncia che entro breve tempo dovrebbe essere pubblicato il bando di gara valido per tutti i 104 comuni del Casertano relativo alla gestione della raccolta; la centralizzazione dovrebbe garantire più trasparenza e legalità nel settore.