Grazzanise (di Raffaele Raimondo). Una centrale a biogas è in costruzione a tamburi battenti nel territorio del Comune di Grazzanise: si tratta di un “regalo occulto” che l’Amministrazione municipale guidata dal sindaco Enrico Petrella sta “offrendo” alla cittadinanza prevalentemente ignara. Del resto nella pagina del sito ufficiale-albo pretorio riguardante rifiuti et similia nulla si legge in argomento. Al crepuscolo del 4 settembre – sulla scorta di schegge del dibattito aspro in corso nel confinante Cancello ed Arnone – facciamo l’amara scoperta.
Da notizie frammentarie il biodigestore – su cui il biologo Gianni Tamino dell’Università di Padova ebbe a scrivere nell’ormai lontano 2014: “Le centrali a biogas e biomasse sono inutili e dannose per la salute e l’ambiente. Questi impianti vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici. Così sono spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente” – sarebbe in avanzata via di realizzazione e dovrebbe trovarsi, nientedimeno, che (Udite! Udite!) a via Fiume Morto, presso la frazione Borgo Appio; una via perpendicolare alla sp 158 nel punto in cui fa incrocio con via Cavallerizza. Più fantasia di questa – Fiume Morto – non poteva sprigionare chi (o coloro) ha individuato in precedenza la localizzazione del sito. Un territorio storicamente debole e depresso, finòra abbandonato dalle istituzioni, massacrato dalle emigrazioni, oggi fa notizia
Già nel 2014 il pericolo incombente era stato paventato: se ne trova ancora traccia, fra l’altro, su Grazzanise on Line che il 12 novembre titolava “3 centrali a biogas e biomasse: Terra Pulita è all’erta”, e sottotitolava “Sono pericolose per la salute e superflue“. Terra Pulita era un’associazione ambientalista di Santa Maria la Fossa allora presieduta dalla coraggiosa Teresa Campolattano.
La stessa fonte -Grazzanise on Line- meno di un mese dopo pubblicava, a firma di Peppe Florio, un altro articolo così sintetizzato: “8 impianti di biogas nel Basso Volturno – La Agroenergie, la società che se ne sta occupando, ha chiesto l’autorizzazione per gli allacci alla rete elettrica”. Ma anche altre testate giornalistiche lanciarono l’allarme che almeno una parte più avvertita della popolazione recepì. In quel medesimo periodo vi fu una marcia, a difesa dell’habitat naturale, fra Grazzanise e Santa Maria la Fossa, con il paradosso che nessun partito o formazione civica grazzanisana volle assumere il coordinamento dell’iniziativa popolare, affidandolo di conseguenza a Terra Pulita. Non così quindici anni prima, quando il comitato SOS Grazzanise promosse una megamanifestazione intercomunale che si concluse con l’intervento autorevole di S.E. mons. Bruno Schettino. Arcivescovo di Capua.
E in quest’anno 2024 cosa è avvenuto? Il sindaco-monarca di Grazzanise, Enrico Petrella, ha incantato i cittadini coi cantierini al centro, mettendo sostanzialmente sotto silenzio il cantieraccio di Borgo Appio il cui sconvolgente degrado è sotto gli occhi di tutti a dispregio dello splendore d’epoca fascista. Così, mentre a Caserta o a Gricignano (giusto per citare qualche riferimento, qualche analogia) opportunamente si indugia o si combatte (civilmente) contro l’impianto, il decisionista Petrella (i cui primi quattro anni da sindaco passeranno alla storia, dal momento che del tempo di conclusione del mandato augurabilmente si occuperà anche la cronaca) non ha perduto un attimo per passare ai fattacci.
Sì, nome al dispregiativo, perché il no al biogas, come riporta una nota si Internet, è dovuto essenzialmente ad un’evidenza no agevolmente smentibile: “La fermentazione anaerobica favorisce la produzione di batteri sporigeni anaerobi come il clostridium botulinum che, attraverso il digestato successivamente sparso sui campi come concime può determinare problemi anche mortali negli animali d’allevamento, specie volatili, e anche per le persone”.
Si sussurra che la brillante operazione in corso, a cura dell’Amministrazione Petrella, abbia fatto perno su una determinazione del commissario straordinario Aldo Aldi (in mandato a Grazzanise nel biennio 2019-2020): a chi scarica il barilone con questa motivazione andrebbe ricordato che una inaugurazione della villa comunale ostentata dello stesso funzionario di Stato fu poi sottoposta, dalla stessa compagine al governo del Comune, ad una revisione tecnica notevole costata non sappiamo quante migliaia di euro, per poi giungere dopo qualche anno e più alla re-inaugurazione della struttura.
E’ ovvio che questa spinosa situazione attuale richiede mille spiegazioni e integrazioni informative che rappresentano un diritto-dovere del libero giornalismo e un diritto-dovere dei cittadini consapevoli e responsabili (quelli che, in poche parole, dovrebbero essere formati a Selva Lunga nel centro “Baldassarre Nero”). Per il momento da parte nostra una sola domanda: collaborano intensamente al silenzio anche la minoranza consiliare (guidata da un tale geometra brezzano e da un ex candidato a sindaco ora assai mansueto) e l’associazione Borgo Attivo (diretta da un avvocato che, ad impianto attivato, sarà costretto a sentire un po’ di cattivi odori)?