Grazzanise (di Raffaele Raimondo). Secondo indiscrezioni di buona fonte, è stato presentato qualche giorno fa, presso la sede municipale di Via Lauro, il ricorso del Comitato No Biometano Grazzanise contro il biodigestore in rapidissima costruzione in Via Fiume Morto (Udite! Udite!) a poca distanza dalla maltrattata, massacrata, fatiscente frazione Borgo Appio. Un ricorso che, per la precisione, è stato chiamato “Istanza di esercizio dell’autotutela” e consiste nella “Richiesta di annullamento della Procedura abilitativa semplificata (PAS) del permesso a costruire rilasciato in data 2 settembre 2020 e di tutti gli atti consequenziali”. Un ricorso vergato con estrema cura dagli avvocati Cipriano e Francesco Di Tella (con studio Legale in San Cipriano d’Aversa e a Villa di Briano) in qualità di procuratori del suddetto Comitato di cui è legale rappresentante pro tempore il sig. Pasquale D’Agostino, neopresidente Francesco De Blasio e membri di punta i signori Luca Antonio Falbo, Mario Di Sano, Armando Mirra, Pasquale Teoli, Federico Di Zazzo, Maurizio Di Sano e Francesco Noli. Un ricorso notificato al sindaco di Grazzanise, Enrico Petrella, e per conoscenza alla Prefettura di Caserta, all’Amministrazione provinciale di Terra di Lavoro, alla Regione Campania e all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
Un ricorso in sostanza capace di confermare che, mentre a Grazzanise-capoluogo prosegue la disinformazione e il “sonno collettivo” sul discutibilissimo impianto in costruzione da luglio sul territorio comunale, nella frazione d’epoca fascista e a Cancello ed Arnone “non si dorme”. Su questa differenza notevole forniremo al lettore alcuni preoccupanti particolari nei servizi dei prossimi giorni.
Gli estensori dell’istanza (che dovrebbe indurre a più miti consigli tutti coloro che finora hanno coperto di silenzio pubblico tutta l’operazione, che è molto più vasta e spinosa di quanto questo primo documento emerso, invitandoli a ripensare sulle posizioni di “quieto vivere” o di “scaricabarile” sinora assunte: per esempio, cautelativamente aggiungere subito sull’allarmante questione un 6° punto all’O.d.g. della seduta del Consiglio Comunale che il presidente Zito ha indetto per giovedì 19 settembre -alle ore 18,30- in prima convocazione e per il giorno seguente, alla medesima ora, in seconda convocazione) hanno premesso che oggetto della “Richiesta di annullamento…” è la costruzione in atto dalla prima metà di luglio (dicono le carte, ma le voci di sottobosco anticipano di qualche mese la partenza) di “un impianto di produzione di biometano da fonte rinnovabile di 500 Smc/h” e che la “ditta costruttrice è la Capwatt Biometano Grazzanise s.r.l. società agricola (già GIMA Srls)” Ma perché – legittimamente ci si domanda – certe imprese cambiano facilmente nome?
Nelle premesse dell’istanza presentata si fa osservare che “La costruzione di tale impianto di produzione di biometano veniva autorizzata mediante Procedura abilitativa semplificata (PAS appunto-ndr) di cui al codice pratica del 27 giugno 2022 mentre il permesso di costruire risulta rilasciato in data 2 settembre 2020. Bastano questi riferimenti iniziali a far capire a tutti che sulla vicenda qualcosa non quadra, anzi molto più di qualcosa e soltanto nei profili giuridico-burocratici, giacché lo Studio Legale Di Tella ha ricevuto il mandato di occuparsi, per il momento, di quelli e basta, cioè tenendo provvisoriamente “in attesa” gli aspetti di carattere ambientale che, in pratica, riguardano molto più da vicino la salute dei cittadini e degli ecosistemi animale, vegetale e minerale.
Stupisce, in via prioritaria, che l’Amministrazione targata Enrico Petrella abbia fatto “scivolare”, senza colpo ferire, quel permesso rilasciato – diciamo – sbrigativamente dal commissario straordinario Aldo Aldi (allora alla guida del Comune di Grazzanise) non più di tre settimane delle elezioni comunali vinte, nella tornata dei giorni 20/21 settembre 2020 dalla lista Centopassi (aralda di legalità!), candidando l’ex direttore bancario Enrico Petrella a primo cittadino. Ma stupisce, nel contempo, il silenzio che ha avvolto e avvolge (come abbiamo scritto nella nostra precedente nota del 4 settembre u.s.) l’associazione Borgo Attivo (alla cui testa era/è l’avv. Pasquale Di Nardo) e la minoranza consiliare che fa capo a Martino Conte geometra brezzano abitante (pare) a Capua e di cui fanno parte, Federico Conte già leader della formazione civica Nuovi Orizzonti, Antonella Caianiello pediatra e Giovanna Scione ex attivista di un movimento politico-amministrativo che prima del 2020 nacque e presto morì.
C’è da vederci chiaro in questa faccenda che giunge in questa coda d’estate a turbare le coscienze dei pochi cittadini veramente consapevoli e sensibili alle tempeste che infuriano nei cieli e sulle terre del martoriato Basso Volturno. Ecco perché, nonostante la nostra età avanzata, saremo costretti a far luce anche sentendo le voci dirette, cioè ospitando volentieri le versioni dei protagonisti di primo, secondo e terzo livello.
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