La tassa sui rifiuti può pesare in modo consistente sulle tasche delle famiglie, ma quelle virtuose potrebbero ricevere degli sconti.
Il pagamento della TARI avviene nei confronti del proprio Comune di residenza e serve a coprire le spese per la gestione dei rifiuti. Pagando la TARI ci assicuriamo infatti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che produciamo e per questo si tratta di una delle imposte più importanti e consistenti.
Il calcolo dell’importo della TARI avviene prendendo in considerazione l’ampiezza dell’abitazione e il numero di componenti del nucleo familiare, a prescindere dalla produzione effettiva di rifiuti. Ma poniamo il caso di una famiglia numerosa che viva in una casa molto ampia ma che allo stesso tempo sia molto virtuosa in merito alla produzione e alla gestione dei rifiuti.
Per esempio immaginiamo una famiglia che produca il proprio compost per riciclare i rifiuti organici, oppure che preferisca produrre i propri detersivi fatti in casa al fine di dover gettare meno contenitori di plastica. O ancora che beva acqua del rubinetto per dover gettare meno bottiglie di plastica.
Dalla TARI alla TARIP: il nuovo sistema di calcolo dei rifiuti premia chi ne produce di meno
Per via di come la TARI viene calcolata, questa stessa famiglia dovrà comunque versare una tassa più alta rispetto a un altro nucleo familiare che magari è meno attento nella gestione dei rifiuti. In quest’ottica si sta profilando una nuova soluzione in molti Comuni: la TARIP.
La TARIP non è altro che un sistema più equo per il calcolo della tassa sui rifiuti, che si basa sul concetto del pay as you throw, cioè paga in base a ciò che getti. Questo tipo di calcolo si compone infatti di una quota fissa determinata in base alla superficie dell’immobile e su una quota variabile.
Quest’ultima in particolare prende in considerazione il numero effettivo di svuotamento di rifiuti. Al superamento della quota di svuotamenti annuali previsti per ogni cittadino, si pagherà un sovraprezzo, ma producendo meno rifiuti si pagheranno meno tasse. Anche differenziando nel modo giusto, e dunque gettando meno sacchi di indifferenziata, si potrebbe essere “premiati”.
Ad oggi il calcolo TARIP è già attivo i numerosi Comuni italiani (1.117), soprattutto concentrati nel nord Italia. Il problema intrinseco a questo calcolo, però, sta nel fatto che, prima di poterlo applicare, i Comuni devono dotarsi di strumenti efficienti per il monitoraggio e il calcolo dei rifiuti. E speriamo che ciò avvenga presto in tutta Italia.