Caserta. È senz’altro significativo l’incontro promosso dalla Diocesi di Caserta che ha coinvolto le scuole casertane sul tema dell’educazione e del vivere civile, nonché della movida violenta che a Caserta ha generato un evento particolarmente drammatico, più che in altri luoghi, con l’episodio dell’accoltellamento a morte, nell’agosto 2021, del giovane Gennaro Leone.
Capire i giovani è certamente una missione educativa di cui scuola, famiglie, sociale, media ed istituzioni devono farsi carico, e su questo siamo tutti d’accordo, ma quello che ci dispiace constatare, per l’ennesima volta, è che ciascuno di questi elementi, fondamentali per la riuscita di un nuovo progetto di civilizzazione (perché quella che si vive nelle strade della città è soprattutto inciviltà), agiscano ciascuno per la propria strada.
Non si costruisce, così, quella rete che è fondamentale, indispensabile, per il raggiungimento dell’obiettivo; obiettivo che consiste nel dare ai nostri ragazzi una alternativa seria a concreta a quel “pascolo tra bar” a cui sono abituati. E’ necessario agire subito, prima che sia troppo tardi, per arginare i problemi che sono emersi, in questi anni, a carico delle nuove generazioni. L’auspicio, come sempre, è che si possano unire tutti i soggetti che, sul territorio, conoscono e affrontano il problema, o meglio, l’emergenza giovanile, affinché si possa iniziare una prevenzione efficace a tutti i livelli.
A tal fine, come Comitato vivibilità Cittadina Caserta, sempre attivo sul territorio da quasi 10 anni, ci auguriamo al più presto di incontrare di persona Sua Eccellenza il Vescovo di Caserta, per confrontarci sul tema della violenza giovanile e dei tanti Oratori chiusi in città.
Il Comitato Vivibilità Cittadina Caserta.