Santa Maria Capua Vetere. Il 2023 si è aperto con una bella rivelazione editoriale, a poche ore dallâuscita, infatti, il libro âCantautori e Cantautrici del Nuovo Millennio â il Dizionarioâ (Iacobelli Editore) è andato subito âsold outâ, con conseguente ristampa, balzando in testa alle classifiche di vendita di settore. Unâopera mastodontica che raccoglie 1966 biografie e diecimila dischi, nata dallâidea di Michele Neri, autore Rai, critico musicale, direttore della prestigiosa rivista Vinile e che ha accolto anche lâintervento certosino e approfondito dellâautrice, critica musicale, editor, divulgatrice di Santa Maria Capua Vetere, Imma Iavazzo, meglio conosciuta come Imma I. Un contributo importante ed un pezzo di Terra di Lavoro, e della Campania tutta, in un lavoro pieno di passione, nato per dimostrare che la musica dâautore non è affatto spenta in Italia, anzi.
GiĂ contributor per Vinile, corresponsabile della rivista on line lâUndici e praticante giornalista con tanta formazione e gavetta in varie testate locali e non (YOUng, tra le altre), ma soprattutto anche editor per importanti case editrici, la scrittrice nostrana è stata chiamata da Michele Neri ânon solo come autrice di numerose biografie, ma anche per la prima fase di revisione e di scrematura del testoâ, dichiara. Un lavoro imponente viste le tante pagine che compongono il libro. Per lei un futuro tra la cittĂ del Foro e Roma per altri progetti e lâaggiornamento del âDizionarioâ, come lo chiama con affetto quasi materno. Qualche domanda per Imma Iavazzo, a questo punto, è dâobbligo.
Innanzitutto, comâè stato gestire una cosĂŹ grande quantitĂ di lavoro?
âEssere stata scelta da Michele Neri per questo importante contributo alla letteratura musicale italiana mi ha inorgoglita e finalmente restituito quella identitĂ che da anni cercavo. Da diverso tempo mi occupo di musica, soprattutto emergente, ma mancava la visibilitĂ . Sicuramente la mole di lavoro è stata importante, ma tutto è stato alleggerito dallâamore per la musica che mi ha sempre motivatoâ.
Dietro un libro edito spesso ci sei tu. Comâè stato lavorare con Neri, un nome cosĂŹ altisonante del panorama nazionale?
âLavorare con Michele Neri è stato arricchente sia da un punto di vista umano sia culturale. Un uomo di grande spessore, geniale, intuitivo, simpatico e anche molto amichevole. Da un punto di vista umano, ho trovato in Michele una grande comprensione. Lâamicizia e la sintonia hanno fatto da collante, portando il buonumore e la cordialitĂ . Michele è assolutamente uno dei miei mentori. Gli devo tanto, mi ha accordato fiducia facendomi scrivere per Vinile e poi affidandomi un lavoro di grande cura per il Dizionarioâ
In ambito strettamente giornalistico, hai un passato di cronista locale, editorialista e da firma di punta di riviste musicali e culturali. Con tuoi articoli ripresi anche allâesteroâŚ
âSĂŹ, in francese particolarmente, frutto di unâimportante collaborazione con unâassociazione di italiani che vivono in Francia e che sono appassionati non solo della nostra politica, ma anche delle mode, dei costumi e della cultura italiana al di qua delle Alpiâ.
Dal curriculum e dagli impegni si evince che hai tanti progetti in ballo e non stai mai âfermaâ piĂš di tanto. Quali sono a questo punto i prossimi progetti?
âPer quanto mi riguarda, inizierei giĂ da subito a scrivere un nuovo libro, un nuovo capitolo del dizionario, le idee non mancano. Concretamente sto scrivendo la mia prima opera teatrale, sempre inerente al mondo musicale, ma questa volta la protagonista è unâimportante figura della lirica, con una cara collega e amica, e speriamo di metterla in scena per il 2023. Comunque, sicuramente continuare a scrivere di musica, di letteratura, di cinema, di arte e di cose belleâ.
Quanto sei legata al tuo territorio dâorigine?
âSono molto legata alle mie origini, sono una âragazza di provinciaâ, con tanti sogni, che dal nulla è arrivata nella Capitale, portando con sĂŠ tutto quello che questa terra le ha insegnato. Ricordando però la triste frase che ânemo propheta in patriaâ. Purtroppo, negli ambienti campani, casertani e napoletani soprattutto, anche la cultura è strettamente chiusa a determinate cerchie e circoli e o ti adegui, o sei fuori. Io ho preferito altre strade che spesso mi portano altroveâ.
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