Caserta. Due progetti che renderanno più fruibili e funzionali due villette comunali nel quartiere di Parco Cerasola, valorizzando questi importanti luoghi di aggregazione della città. L’Amministrazione Comunale ha ottenuto un finanziamento di circa 320mila euro, nell’ambito del PNRR – capitolo Rigenerazione Urbana, che prevede una serie di interventi di riqualificazione dell’area verde e attrezzata di via Rossini e della Villetta situata in largo Martiri di via D’Amelio.
In particolare, in via Rossini sarà effettuata un’importante attività per quel che concerne il verde, con la piantumazione di sei nuovi alberi e un lavoro accurato sul nuovo manto erboso. Verrà realizzato ex novo anche l’impianto di irrigazione così come sarà costruita una nuova fontana. Una parte considerevole delle opere riguarderà l’apposizione di sei giostre e una pavimentazione anti trauma, per garantire la massima sicurezza ai bambini che usufruiranno delle attrezzature ludiche. Una maggiore vigilanza sull’intera area sarà assicurata anche dalla predisposizione di un nuovo sistema di illuminazione, con l’apposizione di nuovi pali. Infine, saranno installati altri sette cestini gettacarte.
Azioni molto simili sono in programma anche nella villetta di largo Martiri di via D’Amelio dove, accanto alle opere relative alla realizzazione di un impianto irriguo, di una nuova fontana, del manto erboso e della pavimentazione anti trauma, ci sarà spazio per nove giostre nuove, un impianto di illuminazione, siepi e arbusti, dieci nuovi cestini gettacarte e un sistema di recinzioni a protezione dell’area.
Anche questo intervento, come previsto dal PNRR, verrà posto in essere privilegiando l’utilizzo di tecniche, prodotti e materiali legati alla tradizione costruttiva locale, di facile reperibilità sul mercato e di basso impatto in termini di logistica e di trasporto. La progettazione deve prevedere la minimizzazione dell’impatto dei cantieri e dei trasporti per la realizzazione delle opere. I lavori andranno svolti mediante l’utilizzo di tecnologie appropriate e materiali ecocompatibili, che devono risultare atossici, sia nella fase di esercizio che di dismissione e smaltimento. Gli interventi devono essere finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche che possono essere causa di limitazioni percettive, oltre che fisiche.