Mondragone. È stata organizzata per sabato prossimo, 22 Aprile, un’escursione tra le bellezze naturali ed archeologiche della città di Mondragone (CE). L’evento vedrà giungere nella città litoranea appassionati e delle troupe per le riprese del territorio. Nel corso dell’evento sarà visitata la Rocca Montis Dragonis, sulla sommità del Monte Petrino, dove si erge il maestoso palazzo: edificio di forma a “L”, composto da due piani. Il secondo livello, attualmente, si intravede soltanto poiché oltre all’erosione di tempo e natura – anche con i bombardamenti delle guerre mondiali – ha subito ingenti danni strutturali. Lo stesso è circondato da piccole costruzioni che scendono verso nord e che sono nate dalle prime vere edificazioni (a sostituzione dei villaggi) fatte prima dai longobardi, ampliate dai normanni e completate dagli aragonesi. Al piano terra, poi, non vi sono vani di entrata, ma solo cinque bocche da fuoco larghe non più di 70 centimetri. Il piano superiore, per quel che resta, aveva cinque magnifiche finestre, larghe 1,80 e alte 3,10 con cimase a triangolo. Luogo simbolo della Città di Mondragone, che, ad oggi non è stato ancora sottoposto ad un adeguato restauro conservativo.
I visitatori saranno accompagnati da una guida che verrà fornita dall’ASD La Colombaia, inoltre, dopo la visita al Castello, l’escursione procederà con la visita del Monastero di Sant’Anna De Aquis Vivis. Monastero che risale almeno al XIV secolo, periodo in cui un gruppo di umili eremiti si stabilì sulle alture del Monte Crestagallo nella provincia di Terra di Lavoro. Lì i confratelli iniziarono a vivere in povere celle di fortuna e il loro sostentamento si basava pressoché sulla sola elemosina. Il 25 novembre 1342 la piccola chiesa venne ampliata a vero e proprio monastero, secondo le regole di San Benedetto, grazie all’autorizzazione di Bonaggiunta, vescovo di Carinola, il quale accolse le richieste di monaci inviati da Subiaco. Con il passare dei secoli, Il monastero fu abbandonato, ripreso e restaurato più volte, fino agli inizi del XVIII secolo, quando furono realizzate nuove decorazioni con la speranza di far risorgere nuovamente l’interesse dei fedeli in quel luogo. Ma ormai la vita locale si era sviluppata al disotto del monte e le chiese di pianura, più velocemente e facilmente raggiungibili, crescevano brulicanti di fedeli. Comprato dal prof. Emilio Lapiello per salvarlo dal decadimento e quale ringraziamento alla terra natia, viene donato in suo onore dagli eredi nell’anno 2000 alla Diocesi di Sessa Aurunca che ne inizia il restauro ma che dopo pochi anni ne interrompe la cura, la stessa che dal 1818 aveva anche inglobato il territorio della ormai soppressa Diocesi di Carinola e alla quale faceva parte anche tutto il territorio di Mondragone. Dopo 22 anni di abbandono nel marzo del 2023 viene restituito agli eredi del prof. Emilio Lapiello che con l’aiuto della ASD La Colombaia APS hanno in progetto di ripristinare il sito e renderlo fruibile alla cittadinanza.
Il Vice presidente dell’ASD la Colombaia, Mario Pisano, ha dichiarato: “Abbiamo organizzato quest’evento soprattutto per far conoscere le bellezze della nostra città, bellezze naturali ed archeologiche che ad oggi non hanno ancora ricevuto il giusto riconoscimento. Voglio ringraziare il presidente dell’associazione Paolo Lapiello e l’Avvocato Emilio Pagliaro per aver reso possibile l’organizzazione di questa bellissima manifestazione per far conoscere le bellezze della nostra città. Alla fine delle escursioni, in ultimo percorreremo lo spettacolare Sentiero degli Dei Casertano, per concludere con l’assaggio dei nostri prodotti tipici”.
I volontari della Compagnia Barricelli, con una squadra di soccorritori, offrirà volontariamente supporto ed assistenza ai visitatori, durante tutto l’evento.