Caserta. Sono vent’anni che noi militanti del Centro Sociale Ex Canapificio esprimiamo il nostro impegno sociale nell’antirazzismo, a supporto dell’emancipazione di migranti e rifugiati nel difficile territorio della “Castel Volturno Area”.
Tutt’oggi facciamo inchiesta con uno sportello, elaboriamo proposte normative che affrontino la questione immigrazione senza propaganda ma con lo spirito di risoluzione dei problemi e della tutela dei diritti.
Conosciamo benissimo anche il mondo dell’accoglienza: dal 2007 al 2021 abbiamo infatti gestito il Progetto di seconda accoglienza SPRAR del Comune di Caserta, portandolo ad esempio virtuoso in tutto il Paese, come modello di sana accoglienza, capace anche di sostenere l’inclusione dei beneficiari e di rigenerare il territorio ospitante.
Siamo dunque rimasti piacevolmente sopresi dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente De Luca e dal Sindaco di Caserta, nonché Presidente ANCI Campania, in merito al DL Cutro. Sono stati impeccabili, riuscendo perfettamente a centrare i nodi della questione.
Ancora una volta il Governo punta sull’accoglienza straordinaria e non su quella di qualità, scarica sui territori e sui Sindaci la responsabilità di gestire gli effetti negativi della restrizione della Protezione Speciale, fa insomma sul tema pura propaganda, evitando di affrontare i problemi con pragmatismo ed efficacia.
Per questi stessi motivi, ieri siamo andati a Roma a manifestare contro il DL Cutro, insieme a tante realtà nazionali, e siamo convinti che sia un’ottima cosa un levarsi trasversale di voci di contrarietà ad una Legge che sa di follia, criminogena e irresponsabile.
Ma al tempo stesso, chiediamo coerenza e conseguenza delle proprie posizioni politiche nelle scelte amministrative. Perché uno dei problemi che ha reso poco credibile il centro-sinistra, ed in particolare il PD, è stata la sconnessione tra alcune posizioni anche condivisibili, e le scelte amministrative (ma pur sempre politiche!) prese laddove si governano Comuni e Regioni.
A Caserta, ad oggi, il progetto SAI (ex SPRAR) è stato sospeso dal Ministero degli Interni, a seguito di ispezioni che hanno appurato una lunga serie di irregolarità da parte del soggetto gestore, su cui il Comune non ha esercitato l’opportuna vigilanza.
In meno di due anni, il fiore all’occhiello dell’accoglienza in Italia è stato lasciato essiccare. E la cosa ancor più grave è che, ad oggi, il Comune di Caserta amministrato da un Sindaco del PD non ha ancora avviato una procedura per individuare un nuovo soggetto gestore, nonostante avrebbe potuto farlo già da novembre 2022, e siamo arrivati quasi a maggio 2023! Sei mesi buttati!
Perciò ben venga l’opposizione al DL Cutro, ma è un controsenso nel frattempo lasciare morire il Progetto SAI di Caserta!
Questa scelta non rispecchia la linea politica che sta dettando la nuova segreteria nazionale del PD, a cui chiediamo di attenzionare il “caso Caserta” insieme alla Commissaria On. Camusso.
Scindere la politica del PD dalle scelte che questo partito compie, quando governa i territori, non è più realistico. Il popolo delle Primarie ha chiesto anche questo: maggiore coerenza.
E ci auguriamo profondamente che il PD locale e nazionale riesca nell’impresa.