San Marco Evangelista. “Terminati i festeggiamenti del Santo Patrono, da Sindaco devo ammettere che è sempre davvero emozionante vivere queste giornate. Voglio prima di tutto ringraziare tutta la Comunità sammarchese per questo bellissimo momento religioso e di festa che ha coinvolto e messo al centro l’intera Comunità.
Esprimo la mia gratitudine alla Polizia Locale, sempre presente e attiva sul territorio (nonostante la carenza di personale), ai volontari del nucleo di Protezione Civile e alla Croce Rossa Italiana. Un ringraziamento particolare va all’associazione degli Accollatori, che hanno saputo emozionare con la loro maestria, portando in spalla il nostro patrono “San Marco Evangelista”.
Un ringraziamento va al Comitato festa ed a tanti Concittadini che in questi giorni si sono resi disponibili per organizzare al meglio la festa del Nostro Santo Patrono. La popolazione si è stretta nel nome di San Marco Evangelista, con spirito di fratellanza e di collaborazione, creando le condizioni affinché la festa riuscisse nel migliore dei modi.
Il clima di serenità, di condivisione, di tolleranza e di unione che abbiamo respirato sono stati elementi importanti perché hanno generato una prospettiva conviviale per la nostra Comunità………..San Marco ci aiuti anche in questo!
È stato emozionante rappresentare tutti voi in queste vesti. Sentimento generato probabilmente dal forte senso di appartenenza che ho nei confronti del mio Paese, ma anche frutto del senso di responsabilità di questo ruolo. Ho percepito una straordinaria vicinanza da parte di tanti Cittadini che ogni giorno stimolano il mio operato, affinché possa prendere decisioni rilevanti, per concretizzare quanto di meglio si possa dare alla Nostra Cittadina.
La Messa solenne officiata alla presenza del Vescovo Monsignor Pietro Lagnese nello scenario della restaurata Chiesa dello Spirito Santo e la processione con le numerosissime persone, che si sono ritrovate in Paese, ci hanno colpito con la suggestività scenica e le forti emozioni, ciò che ha dato al nostro sentimento di devozione al Santo Protettore una partecipazione ancora più coinvolgente.
Allo stesso tempo, tengo a sottolineare l’attiva partecipazione dell’Amministrazione Comunale, che al di là di quanto si pensi, è stata ed è sempre presente nel poter esprime al meglio ciò di sua competenza.
A mio rammarico, però devo sottolineare, comportamenti alquanto irrispettosi verso l’Istituzione che rappresento. Mi riferisco a quanto accaduto nella solenne messa celebrata il 25 aprile in presenza di sua Eccellenza Monsignor Pietro Lagnese.
Il Sindaco e l’Amministrazione, sempre nel rispetto della parte ecclesiastica, anche non essendo stati invitati, “forse per non aver potuto contribuire con soldi pubblici dei cittadini sammarchesi alla ristrutturazione della Chiesa dello Spirito Santo” hanno partecipato alla celebrazione come semplici concittadini devoti a San Marco Evangelista.
Ciò è dimostrato, anche da quanto detto pubblicamente dal parroco di San Marco nel corso della Santa Messa, che dopo i dovuti ringraziamenti a cui mi unisco, a quanti hanno contribuito con la propria arte e il proprio mestiere, alla ristrutturazione della chiesa, non si eluso dal poter discriminare l’Ente Comunale. È facile essere “solista” senza concedere diritto replica!
Tengo a precisare che:
Non si possono distrarre fondi pubblici per poter contribuire ad opere di altri Enti, anche se ecclesiastici. Se l’Ente Comunale, distogliesse tali fondi, verrebbe condannata per danno erariale dalla Corte dei Conti.
Per quanto concerne i contributi stanziati, per la chiesa e le associazioni vicini ad essa, si enunciano quanto di seguito:
Queste sono solo alcune delle contribuzioni economiche regolamentate, ossia previste dalla normativa comunale, diversamente non è possibile stanziare fondi per la ristrutturazione della Chiesa.
Cosa diversa è un contributo privato, che ognuno di noi, può in autonomia erogare senza alcun tipo di imposizione.
Contestabile è la richiesta esplicita di somme ben poco esigue, da parte dell’ente ecclesiastico locale, rimarcando l’inutilità di accogliere altri fondi (anche di piccoli importi), se ben diversi da quelli “imposti”.
È chiaro in tali discorsi, emerge il voler primeggiare ad ogni costo, evitando qualsiasi tipo di condivisione costruttiva per il paese, finalizzata al mancato rispetto dei ruoli”.
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