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Attualità

Inaugurato il “Viaggio nella detenzione al femminile in Campania”, l’iniziativa del Garante dei Detenuti

Napoli. Il “Viaggio nella detenzione al femminile: mostre, dibattiti, visite nelle carceri” per far conoscere l’universo carcerario al femminile, le storie, le criticità, le buone prassi e per sostenere che non ci siano più bambini in carcere: è l’iniziativa del Garante dei Detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, presentata, stamani, in Consiglio regionale della Campania insieme con il Presidente Gennaro Oliviero, l’assessore regionale alla formazione professionale Armida Filippelli, Paolo Siani, che, da deputato del Pd, ha presentato nella precedente Legislatura una proposta di legge per destinare le mamme detenute con i loro figli a case famiglia protette, e l’imprenditore della Palingen, Massimo Telese.

Nell’occasione è stata inaugurata anche una mostra fotografica, dal titolo “Senza Colpe”, di Anna Catalano, che ritrae la vita che i bambini vivono con le proprie madri negli Istituti a carcerazione attenuata per madri-ICAM, e degli abiti artigianali realizzati dalle detenute della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, assunte al lavoro dalla Palingen.

“Secondo il primo rapporto sulle donne detenute in Italia, sono 2.392 le donne presenti negli Istituti penitenziari italiani al 31 gennaio 2023, di cui 15 madri con 17 figli al seguito. In Campania ci sono 333 donne detenute di cui 11 con 13 figli presenti nell’Istituto per detenute madri di Lauro (AV)” – ha detto Ciambriello, che ha aggiunto: “consentire che i bambini vivano in carcere non è degno di un Paese civile, un tema che quasi l’intera Camera dei Deputati, nella passata Legislatura, aveva condiviso tanto da approvare, quasi all’unanimità, la proposta di legge di Paolo Siani volta a destinare le mamme detenute con i propri figli nelle case famiglia protette, una legge, che purtroppo, non è mai giunta in Senato a causa della fine anticipata della Legislatura ma che resta tutt’oggi molto importante”.

“Questo è un tema di grande importanza e delicatezza perché l’ambiente carcerario non può certamente essere un ambiente per bambini e, quindi, occorre promuovere con determinazione il progetto per il quale le mamme detenute, insieme con i loro bambini, possano scontare la propria pena in case famiglia protette, come previsto dalla proposta di legge presentata da Paolo Siani”– ha sottolineato Oliviero – che ha aggiunto: “per questo proporrò al Consiglio regionale di farsi promotore della presentazione al Parlamento di una proposta di legge che vada in tal senso e che consenta alle detenute e ai loro bambini di stare in ambienti adatti che consentano di garantire, da una parte, la certezza della pena,e, dall’altra il giusto rispetto per minori che non hanno colpe”.

“Inoltre – ha evidenziato Oliviero – , l’altro fondamentale criticità che riguarda le carceri è quella del reinserimento sociale delle detenute e dei detenuti che deve partire innanzitutto con il loro reinserimento lavorativo le cui basi vanno gettate proprio durante la detenzione, così come dimostra positivamente l’esperienza del carcere femminile di Pozzuoli, anche al fine di evitare eventuali recidive”.

Sul tema è intervenuta anche l’assessore regionale Filippelli rimarcando che “la formazione professionale è fondamentale nell’ottica di creare e ricreare le necessarie competenze per il reinserimento lavorativo e sociale delle detenute e dei detenuti” ed evidenziando che “occorre lavorare in sinergia istituzionale per dare vita ad un importante cambiamento di civiltà rappresentato dal fatto che non devono esserci più bambini in carcere:

“La mia proposta di legge era stata ampiamente condivisa alla Camera e prevedeva anche un notevole finanziamento di un milione e mezzo all’anno per tre anni, di cui 250 mila euro per le case famiglia in Campania – ha ricordato Siani -, l’auspicio è che essa possa avere una ripartenza anche nell’attuale Parlamento perché la tutela dei bambini è un valore che va condiviso da parte di tutti e che riguarda il nostro Paese nella sua interezza”.

Inoltre, la positiva testimonianza dell’imprenditore Telese che ha sottolineato “il ruolo fondamentale svolto dal lavoro nel percorso di rieducazione e reinserimento sociale delle detenute” e “l’importanza di sostenere con adeguati strumenti finanziari la scelta degli imprenditori che decidono di assumere persone in stato di detenzione, come, ad esempio, l’attuale strumento della decontribuzione”.

Infine, Ciambriello ha annunciato due iniziative che, nell’ambito del “viaggio nella detenzione femminile”, si terranno lunedì 8 maggio presso l’Istituto di custodia attenuata per madri a Lauro (AV) e venerdì 12 maggio presso la Casa Circondariale Femminile Pozzuoli invitando consiglieri regionali e parlamentari a partecipare “per verificare personalmente lo stato della detenzione femminile in Campania”.

Redazione

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