Caserta. Sono centinaia le firme raccolte in meno di due mesi con la Petizione “Difendiamo gli alberi dell’Oasi di Via Feudo di S. Martino a Caserta”. Promossa da 20 associazioni, tra cui anche quelle ambientaliste di livello nazionale (Legambiente, Lipu, Italia Nostra), la petizione è nata per scongiurare la costruzione di un parcheggio interrato presso l’Oasi di via Feudo di S. Martino, nel cuore del quartiere Acquaviva, zona sud della città capoluogo, dove sorge un ampio giardino comunale, l’unico di questo tipo nell’intero quartiere, che conta decine di alberi a medio ed alto fusto a rischio abbattimento o espianto se il parcheggio venisse realizzato.
Le firme raccolte verranno presentate all’iniziativa che si terrà domani 5 maggio (ore 18) presso la Villetta di via Arno, un bene comune curato da tanti cittadini ed associazioni, adiacente all’Oasi. Le firme verranno protocollate al Comune di Caserta e al Ministero delle Infrastrutture.
Il parcheggio interrato è uno degli interventi finanziati dai fondi PINQUA – Piano Innovativo Nazionale Qualità dell’Abitare – che il Ministero per le Infrastrutture ha affidato al Comune di Caserta nell’ambito del PNRR; si tratta di 14.5 milioni di euro per il quartiere Acquaviva di cui un terzo da usare per il parcheggio.
“L’obiettivo del Pinqua – spiega Virginia Crovella del Comitato Città Viva – dovrebbe essere di aumentare la qualità dell’abitare, senza consumo di suolo, favorendo la mobilità sostenibile, riqualificando le case popolari, la cui cura è oggetto della Petizione; il progetto preliminare finanziato dal Ministero prevedeva di riqualificare i cortili delle case popolari di via Trento; cortili che sembrano invece scomparire dal progetto definitivo messo in atto dal Comune.
Domani – aggiunge la Crovella – oltre alle firme, verranno presentate alla città alcune mappe che illustrano come potrebbe essere questo giardino comunale, se fosse interamente riqualificato non tramite un parcheggio, bensì tramite funzioni aggregative e di valorizzazione dell’importante patrimonio arboreo presente. Proporremo di unire l’Oasi all’adiacente Villetta di via Arno, ‘bene comune’ da 6 anni: due giardini comunali, separati unicamente da un muretto divisorio che, se rimosso, regalerebbe al quartiere il primo Parco verde curato e gestito da una rete di 20 associazioni”.