Castel Volturno. Oggi, 7 maggio 2023, è una giornata di incontri e contatti per il movimento degli allevatori che continua ad essere impegnato nei 4 presìdi in corso nel territorio casertano per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto presso la Prefettura di Caserta e che si è convocato in assemblea questa sera alle ore 19 per decidere come proseguire le iniziative nei prossimi giorni.
L’Assemblea degli allevatori delle 19 si terrà presso la Rotonda dell’Agnena dove dalle 19 di ieri sera e fino alle 8 di domattina è stata garantita la circolazione per non appesantire la condizione della comunità nel weekend.
Ricordando che il Coordinamento è ancora in attesa di una risposta da parte della Prefettura alla richiesta di tenere un incontro con il Governo Regionale ed il Governo Nazionale e che il portavoce Gianni Fabbris, a sostegno di questa richiesta, è oggi al suo quinto giorno di sciopero della fame, il Movimento prende atto del Comunicato Stampa con cui il responsabile della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) rende noto che in un incontro congiunto, le 4 Associazioni che siedono nel Tavolo Verde della Regione hanno rifiutato all’unanimità l’invito del Prefetto di sedersi al tavolo di confronto in Prefettura anche con il Movimento degli allevatori.
In merito il portavoce del Coordinamento sottolinea: “Noi abbiamo chiesto un tavolo di confronto con la Regione e il Governo Nazionale e non con le Organizzazioni che siedono nel Tavolo Verde che hanno (tutte) condiviso e sostenuto il Piano che il Movimento degli allevatori sta criticando. Il Coordinamento (che non è formato solo da Organizzazioni Professionali) ha un’altra natura e non ha alcun interesse a sedersi a quel tavolo che gli lasciamo con piacere, così come trova assolutamente indifferente che le Organizzazioni che hanno condiviso quel Piano ci siano o meno (decida la Prefettura). E’ un loro problema chiarirsi con gli allevatori loro iscritti che partecipano numerosi alla mobilitazione del Movimento Salviamo le Bufale. Vediamo piuttosto con piacere che da qualche settimana essi stessi stanno provando evidentemente a cambiare quanto hanno fin qui sostenuto e, dopo essersi opposti strenuamente alla vaccinazione, all’autocontrollo ed a qualsiasi proposta reale di cambiamento avanzata dagli allevatori (molti dei quali, lo ribadiamo, loro iscritti) oggi si avviano nell’arte antica di accodarsi alle proposte da noi avanzate da tempo evidentemente convinti della loro giustezza. Ne siamo contenti, auguriamo loro un buon cammino di riflessione e li esortiamo a scegliere con nettezza la via della Riforma del Sistema abbandonando quella della sua difesa corporativa ad oltranza ed a qualsiasi costo.”
A proposito della trasparenza e della rappresentanza, il Coordinamento torna a diffondere quanto ha già comunicato nei giorni scorsi sulla “sua rappresentatività”.
Il Coordinamento raggruppa 23 Associazioni sindacali e sociali (fra di loro Altragricoltura Nord Campania, ACLI TERRA Caserta, CNA Nord Campania, UGL Caserta, FLAI CGIL Caserta, Libera Caserta, Com. Don Peppe Diana) oltre 4 Associazioni di Base degli Allevatori del Territorio (Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, Lega Bufalina, Amici della Bufala, SIAAB).
La questione della Brucellosi e della TBC in Campania interessa e coinvolge sia i cittadini del territorio che gli operatori di tutta la filiera Bufalina e i lavoratori. Importante, dunque, è la presenza nel coordinamento di due delle organizzazioni sindacali di categoria dei lavoratori maggiormente rappresentative che raggruppano migliaia di lavoratori nel territorio (CGIL FLAI e UGL); esse ben rappresentano le ragioni non solo dei 5.000 posti di lavoro persi dai braccianti in dieci anni di applicazione del Piano come dei numerosissimi lavoratori dell’agroalimentare iscritti che rischiano di perdere il lavoro se il Piano non viene cambiato.
Altragricoltura Nord Campania ha, attualmente la delega sindacale di 132 aziende agricole nell’area del basso Volturno e altre 96 nel resto dell’area casertana e la CNA Nord Campania rappresenta circa 400 aziende del settore agroalimentare nelle tre Province interessate fra cui molti caseifici, trasformatori artigianali e piccoli distributori.
Oltre questi numeri di rappresentanza e delega diretta il Coordinamento sottolinea che, ad ogni modo e soprattutto in una questione come questa, la rappresentanza va valutata non in maniera burocratica ma in modo effettivo e sostanziale in modo da tenere bene in conto la reale capacità e condizione di rappresentatività delle Sigle e, soprattutto, da garantirsi che i soggetti reali coinvolti e chiamati poi a partecipare della riuscita dei Piani e delle Azioni siano soggetti reali e non solo vuoti contenitori magari perchè hanno una pratica in qualche CAF.
Accade, cosi, che fra i componenti del Coordinamento vi siano le Associazioni di base degli allevatori del territorio che fra i propri iscritti, hanno molti allevatori che hanno le pratiche aziendali proprio a quelle organizzazioni che l’Assessore Caputo richiama come “maggiormente rappresentative”. E’ il caso concreto dell’Associazione di Tutela dell’Allevamento Bufala Mediterranea, della Lega Bufalina e dell’Associazione Amici della Bufala che associano circa trecento imprese. Associazioni nate proprio perchè le cosi dette Associazioni Maggiormente rappresentative (almeno sul punto della difesa del comparto bufalino) evidentemente non hanno dato loro le risposte che si attendono.
Il Coordinamento sottolinea, anche, come diverse altre imprese bufaline, che a diverso titolo hanno partecipato al percorso pur non essendo parte del Coordinamento, hanno espresso la loro intenzione di partecipare ad un possibile tavolo di confronto presso la Prefettura di Caserta come è il caso delle 550 imprese iscritte a RIS Bufala, di cui l’80% a Caserta, (Ente Selezionatore della Specie Bufalina riconosciuta dal Ministero) che ha segnalato in questi giorni la richiesta di partecipazione.
Sul post diffuso nei giorni scorsi dall’Assessore Caputo in merito ai numeri divulgati dalla Regione Campania, il Coordinamento, annunciando che produrrà nella giornata di domani un documento che chiarisce ancora una volta il merito dei numeri divulgati e, invitando l’Assessore a chiedere conto ai suoi tecnici di molte incongruenze, lacune ed omissioni (che quando chiarite dimostreranno come il Piano sta semplicemente fallendo nei suoi obiettivi) , sottolinea che: “tutti i Piani in atto nei diversi Stati sono stati accolti in Europa che, come ha dichiarato più volte la Commissione, non assume responsabilità su come vengono applicati e sui risultati di cui rispondono le Regioni e gli Stati”
“Quanto poi alla circostanza per cui gli allevatori che sono in mobilitazione si rivolgerebbero alla struttura commissariale voluta dalla Regione Campania” il Coordinamento si chiede “Perchè l’Assessore Caputo si stupisce? Non sa che il Piano della Regione e le delibere attuatative fra cui quella di nomina della struttura Commissariale obbliga gli allevatori a rivolgersi a loro per qualsiasi adempimento e non hanno alternative?”