Caserta. Il Comune di Caserta ha emesso un’ordinanza in cui intima al Consorzio Cogein di sgomberare entro 15 giorni il parcheggio Carlo III, situato sotto piazza Carlo di Borbone, dove c’è l’ingresso principale della Reggia di Caserta. Il provvedimento è stato firmato dal dirigente comunale Luigi Vitelli, e arriva al termine di una vertenza durata anni, in cui il Comune è riuscito a vincere tutti i ricorsi presentati dalla società dell’imprenditore Mario Granata Pagano.
La decisione crea però un problema di non poco conto, visto che il Parcheggio Carlo III era fondamentale per i turisti che vanno alla Reggia Vanvitelliana, in questa primavera presa d’assalto; con la chiusura ancora in atto dell’altro parcheggio dell’ex caserma Pollio, e la certa chiusura del Carlo III, entro inizio giugno non vi saranno più aree per la sosta attorno al museo patrimonio dell’Unesco.
L’ordinanza comunale di sgombero del parcheggio sotterraneo ricorda l’intera vicenda, iniziata nel 1990 quando l’Agenzia del Demanio, proprietaria della piazza, rinnovò per 6 anni la concessione del suolo e del sottosuolo dell’area, e la giunta comunale affidò all’Ati costituita tra Italgenco e Consorzio Generale Infrastrutture (Co.Ge.In) lo studio di fattibilità del piano parcheggi.
Nel 1991 venne stipulata una convenzione per l’affidamento in concessione dello studio preliminare per la progettazione e la costruzione di opere relative al piano parcheggi, che prevedeva la “realizzazione e successiva gestione del parcheggio ubicato in piazza Carlo III”. La convenzione prevedeva la stipula di atti aggiuntivi per il diritto di superficie sulle aree. Atti che – secondo il dirigente – “non sarebbero mai stati sottoscritti, con la gestione del parcheggio che sarebbe stata svolta senza alcun titolo difettando – sottolinea Vitelli – sia del diritto di superficie sul bene pubblico che di una valida concessione di bene e servizio“.
Nel luglio 2012 il Comune ha disposto l’annullamento della concessione con decadenza della convenzione, dando inizio ai ricorsi della Cogein; ma Tar, Consiglio di Stato ed infine le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno respinto la richiesta di Cogein, confermando la legittimità dell’annullamento della concessione disposto dall’Ente.
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