Castel Volturno. “Mio padre è un uomo che non ha accettato il compromesso mafioso, per questo fu ucciso 15 anni fa, e perciò è importante oggi ricordarlo e alimentarne la memoria soprattutto nelle scuole”. Lo ha detto davanti a tanti studenti adolescenti, Massimiliano Noviello, figlio dell’imprenditore Domenico Noviello, ucciso a Castel Volturno il 16 maggio del 2008 dai killer dell’ala stragista dei Casalesi guidati da Giuseppe Setola, perché anni prima aveva fatto arrestare gli estorsori del clan, uno dei quali condannato.
Massimiliano Noviello, anche lui sotto scorta per aver denunciato col padre i camorristi, ha celebrato la giornata di ricordo, circondato dai familiari e dalle autorità, deponendo un mazzo di fiori davanti alla lapide marmorea che ricorda il padre vittima dei Casalesi, posta nella piazzetta di Baia Verde, località di Castel Volturno, in cui fu Noviello ucciso, e che da qualche anno ha preso il suo nome.
Più tardi all’Isiss Vincenzo Corrado, davanti agli studenti, sono stati letti i nomi delle vittime delle mafie, e quando è stato pronunciato quello di Domenico Noviello, è partito un sonoro “presente”. “E’ importante conservare la memoria di mio padre – ha sottolineato Massimiliano Noviello – perché il suo gesto di ribellione ai clan sia conosciuto e imitato anche da altri imprenditori“.
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