Santa Maria Capua Vetere (di Giovanni Maria Mascia). La gestione dei processi e dell’orario di conclusione delle udienze è stato il tema all’ordine del giorno dell’assemblea della camera penale di Santa Maria Capua Vetere, una vexata quaestio già al centro di numerosi dibattiti in passato e che era stata risolta con il protocollo concordato da avvocati penalisti e magistrati nel 2010, accordo che aveva sancito la fine delle udienze alle 16.30.
Erano i tempi dei maxi processi Spartacus e Regi Lagni. Quel protocollo è stato superato da altre emergenze ed ora il problema si è riproposto con la complessa gestione del processo a carico di 105 imputati per le violenze e torture ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, istruttoria dibattimentale in corso davanti ai giudici della Corte d’Assise.
Nel corso di una delle ultime udienze, il presidente Donatiello ha annunciato che in osservanza della riforma Cartabia sarà necessario procedere con due udienze settimanali, data l’esigenza di non incorrere in tempi biblici, sono infatti più di duecento i testimoni da escutere.
Oggi la Camera Penale, presieduta dall’avvocato Francesco Saverio Petrillo, segretario l’avvocato Alberto Martucci, si è riunita in assemblea per concordare una linea che possa portare ad una soluzione che contemperi le esigenze degli studi legali, impegnati su più fronti, la trattazione di diversi processi, la preparazione delle cause, la consulenza legale ai clienti e le esigenze rappresentate dalla Corte d’Assise.
L’obiettivo è quello di trovare il giusto equilibrio tra il celebrare i processi con celerità, come ha sottolineato il presidente del Tribunale Gabriella Casella, e salvaguardare le garanzie che costituiscono le fondamenta del processo stesso attraverso una adeguata e competente difesa. Nel corso dell’assemblea sono intervenuti tra gli altri gli avvocati Mauro Iodice, Luigi Trocciola, Mariano Omarto, Ciro Balbo e Rosario Avenia.
In particolare l’avvocato Avenia ha posto in evidenza le difficoltà intrinseche del maxi processo per le violenze in carcere proprio per la natura stessa dei fatti contestati, sostenendo che due udienze alla settimana renderebbero ingestibile il lavoro della difesa. Il penalista ha ricordato che data la gravità dei reati contestati non ci sono rischi di prescrizione o di decorrenza delle misure cautelari. In una nota la Camera penale chiederà che si continui a celebrare una sola udienza alla settimana.
All’ordine del giorno c’erano anche la questione relativa all’esigenza di aggiornare i protocolli esistenti circa la liquidazione dei difensori di ufficio e la richiesta di accedere alle cancellerie penali senza dover ricorre alle prenotazioni, visto che l’emergenza Covid non sembra più tale.