Caserta. “Stamani ho presentato – e sono state regolarmente protocollate – le mie dimissioni da componente del Collegio garante per l’ammissibilità dei referendum comunali del Comune di Caserta. La motivazione è una: sono, anzi siamo stati eletti in violazione dell’art. 5, comma 1, del relativo regolamento.
Si tratta di un profilo che ho tentato, purtroppo senza successo, di proporre come questione preliminare alla prima seduta “informale” del Collegio, in data 7 maggio, dopo mie numerose sollecitazioni.
Ed invece, in tale occasione, qualcuno ha preferito tacere e soprassedere, manifestando la volontà di eleggere il Presidente e di rinviare la questione da me posta a data da destinarsi. E così, in violazione dell’art. 5, comma 3, cioè in assenza di formale convocazione da parte del Sindaco, unico legittimato si è proceduto all’elezione della dott.ssa Rossetti. Insomma, un modo di procedere alquanto scorretto (e da me osteggiato inutilmente) dal punto di vista anche istituzionale, nei confronti del Primo cittadino.
Questi i motivi della mia astensione e che non furono riportati da chi ha fatto trapelare, senza alcun consenso, i contenuti di un incontro, si ribadisce, informale.
L’occasione è favorevole per esprimere il mio profondo rammarico per quanto appreso da alcuni giornali (non per loro colpa, sia chiaro!), per cui qualcuno all’interno del Collegio l’avrebbe “spuntata” (utilizzo il termine letterale) sul sottoscritto. Nessun contrasto e nessuna faida si sono consumati: semplicemente l’astensione è stata dettata dalla volontà emersa, da parte di altri componenti, di proseguire nell’occupazione di una carica di un organo costituito contra legem.
Prendere coscienza di un’elezione fondata su un errore interpretativo delle norme regolamentari e proseguire come se nulla fosse accaduto si pone in palese contrasto con il ruolo di servitori dello Stato, che impone a chiunque ricopre cariche istituzionali, e che comportano l’esercizio di funzioni pubbliche di esercitarle «con disciplina e onore».
Nell’art. 54 della Costituzione vi è probabilmente l’espressione più, pregnante di quella responsabilità istituzionale che impone ad un avvocato e docente di diritto pubblico di fare un passo indietro e rimettere nelle mani del Consiglio comunale la scelta di un quarto tra una rosa di nomi che vanno proposti e votati secondo le modalità stabilite dall’art. 5 del regolamento.
Il Collegio garante è uno straordinario istituto di democrazia diretta, ma anche di garanzia dei diritti di partecipazione dei cittadini. Proprio per tale motivo, tra le altre questioni preliminari, avevo proposto anche la riduzione del quorum previsto dal regolamento e dallo statuto comunale. In primo luogo, per uniformarne la disciplina, poiché anche su tale aspetto evidenziavo un’ulteriore incoerenza.
Ciò che reputo gravissima, a mio modesto avviso, è l’indifferenza nella quale mi sono mosso per motivi che né sono a me noti e né sono rilevanti, a questo punto. Ho invero trovato solo nel Sindaco (che ringrazio) ampia disponibilità nel percorrere soluzioni che lui stesso aveva prospettato e che mi trovavano pienamente conforme, ma tutto è rimasto nell’immobilismo di chi aveva il compito di procedere nella direzione concordata.
Ciò che conta, per il domani, è restituire ai cittadini un organismo che sia pienamente legittimato nelle sue funzioni. Oggi, il Garante per l’ammissibilità dei referendum comunali del Comune di Caserta non lo è.
Andrà dunque ricostituito, a sommesso parere, e preservato da ogni tentativo strumentale di farne grimaldello per scardinare una porta che apre il varco ad ambizioni personali.
Dopotutto, è proprio l’ampia maggioranza richiesta per l’elezione di ogni singolo componente, pari a 2/3 del Consiglio comunale, la prima garanzia di indipendenza ed imparzialità di ognuno.
Questa è la mia decisione, invero molto sofferta per l’entusiasmo con il quale avevo approcciato a tale incarico. Lo devo allo Stato, lo devo a chi mi ha accordato la preferenza, ma lo devo soprattutto ai cittadini casertani che ripongono fiducia e speranze in uno dei principali strumenti di esercizio della democrazia partecipativa”. Avv. Prof. Luca Di Majo. Scarica il documento Dimissioni Avv. Prof. Luca Di Majo.