Napoli. Non si ferma il desiderio dei giovani studenti italiani di trascorrere un periodo all’estero con Intercultura. Oltre 1.750 adolescenti da tutta Italia stanno già facendo la lista di quello che metteranno in valigia quest’estate, quando partiranno per un’esperienza che cambierà la loro vita.
I ragazzi risultati vincitori del concorso di Intercultura in Campania sono circa 120, pronti per partire. Le destinazioni che accoglieranno il numero più consistente di adolescenti della Regione sono: Irlanda, Argentina, USA, Belgio, Regno Unito, Messico, Danimarca, Thailandia, Spagna,
Due su tre dei vincitori sono beneficiari di una borsa di studio a totale o parziale copertura dell’intera quota di partecipazione, anche grazie alla collaborazione con diversi partner esterni, alcuni dei quali hanno destinato il loro contributo proprio a studenti meritevoli del territorio.
Le specifiche sul nuovo concorso di Intercultura (aperto dal 1 settembre al 10 novembre) saranno disponibili sul sito www.intercultura.it da fine luglio. Sarà rivolto a studenti nati tra il 2006 e il 2009. In palio oltre mille posti all’estero in tutto il mondo e centinaia di borse di studio.
PERCHÉ ACCOGLIERE UNO STUDENTE NELLA PROPRIA FAMIGLIA?
Per uno studente che parte (10 i ragazzi attualmente accolti da una famiglia milanese fino a inizio luglio), ce n’è uno che arriva, inserito in una famiglia e una scuola locali. Guidate e assistite dai volontari di Intercultura, le famiglie hanno la possibilità di confrontarsi con stili di vita, mentalità e culture diverse regalandosi un viaggio di scoperta del diverso senza muoversi da casa. L‘esperienza di accogliere in famiglia un adolescente proveniente da un altro Paese favorisce il dialogo e l’incontro tra culture e può rappresentare un valido antidoto alla chiusura fisica e mentale che la pandemia prima e la crisi internazionale ora stanno imponendo nelle nostre vite.
Con Intercultura le famiglie hanno quindi la possibilità di partecipare a uno scambio culturale, un’esperienza che significa confrontarsi con stili di vita, mentalità e culture diverse. In queste settimane i volontari in tutta Italia stanno ricercando e selezionando le famiglie interessate ad accogliere un ragazzo o una ragazza di un altro Paese: a inizio settembre saranno 400 i giovani che giungeranno in Italia.
Le candidature possono essere inviate anche attraverso questa pagina del sito www.intercultura.it/famiglie o è possibile contattare direttamente i responsabili dei programmi di ospitalità di una delle 159 città dove sono presenti i volontari dell’Associazione: www.intercultura.it/centri-locali
PERCHÉ STUDIARE ALL’ESTERO?
L’insicurezza nata in questo ultimo anno da difficoltà oggettive, la guerra, il rialzo del costo del denaro, gli strascichi della pandemia, hanno portato a un impoverimento generalizzato delle famiglie e spinto verso la chiusura all’interno della propria comfort zone.
Raccogliere la sfida di oltrepassare i confini fisici e mentali, per vivere per un periodo in un altro Paese, entrando così con entrambi i piedi in una cultura nuova, sono gli ingredienti per raggiungere un arricchimento di sé stessi e della comunità in cui si vive.
Si impara una lingua, si fanno nuove amicizie, si apprende un nuovo modo di studiare e di affrontare i problemi quotidiani. Questi i risultati tangibili più immediati che nascono dal vivere per un periodo all’estero da adolescenti.
Ma il vero arricchimento sta nello sviluppo della competenza interculturale, ovvero la capacità di comunicare in modo efficace con persone di altre culture in un mondo che ci vede sempre più inseriti in un contesto globalizzato e senza confini.
Un questionario distribuito da Intercultura agli studenti rientrati da un periodo all’estero mostra non solo un miglioramento linguistico (il 54% afferma di avere ora la capacità di parlare fluentemente nella lingua del Paese ospitante), ma anche lo sviluppo di competenze fondamentali come l’adattamento a situazioni nuove, pensiero critico, consapevolezza di sé, apertura mentale, la capacità di comprendere le differenze culturali, comunicazione efficace, empatia, consapevolezza delle questioni globali e la volontà di essere protagonisti attivi del cambiamento nella società. Insomma, dei veri cittadini globali consapevoli del proprio ruolo nella società.