Aversa. “Sul progetto di riqualificazione di piazza Marconi, ad Aversa, va fatta subito chiarezza, il nostro Ordine è pronto a confrontarsi e a dialogare con gli attori istituzionali e tecnici interessati, ma vanno assolutamente evitati ulteriori scempi ai danni della Città”.
È netto e chiaro Raffaele Cecoro, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Caserta, nell’intervenire nel dibattito in atto tra tecnici e addetti ai lavori sulla progettazione in corso di piazza Marconi e sulla sua futura destinazione urbanistica.
“Il nostro Ordine Professionale è sempre favorevole al ricorso al concorso di progettazione in due gradi, tanto che nel 2022/2023 abbiamo coadiuvato diversi comuni della provincia nell’organizzazione di concorsi che potessero dare risultati “degni” di nota con una certa soddisfazione ma Aversa, come altri grandi centri della nostra provincia, risulta non pervenuta.
Su piazza Marconi, siamo parte attiva nella raccolta di notizie e dati, ed abbiamo saputo che il progetto esecutivo è stato affidato a tecnici diversi da chi ha redatto il definitivo, presumibilmente tramite un affidamento diretto perché non risultano gare di progettazione ad Aversa aventi questo oggetto.
Il progettista del definitivo non è stato contattato nemmeno informalmente per sondare un’eventuale volontà a proseguire con la fase successiva. I progettisti del livello esecutivo, in sfregio a qualsiasi norma deontologica o quantomeno di usare un minimo di bon ton, hanno palesemente copiato intere parti degli elaborati del definitivo senza nemmeno citare la fonte o quantomeno chiedere una sorta di autorizzazione.
Tra i due gradi progettuali ci sono palesi difformità, sono presenti stravolgimenti dell’assetto planimetrico, una sostanziale variazione del computo metrico e, di conseguenza, del quadro economico, senza contare che si suppone non siano stati chiesti nuovamente i pareri di competenza (Sovrintendenza, etc etc) che vanno chiesti al momento dell’approvazione del
progetto definitivo ma, se ci sono modifiche sostanziali durante la progettazione esecutiva, devono essere nuovamente richiesti. Se realmente le incongruenze sono tali verrebbe meno la fase dedicata alla verifica e alla successiva validazione del progetto esecutivo, cosa gravissima”, lamenta il leader degli Architetti di Terra di Lavoro
“Come ordine professionale, siamo disponibili sin da ora a qualsiasi incontro con i colleghi interessati per poter mettere in essere procedure che vadano ad evitare ulteriori scempi ad Aversa. Non entro nel merito di quella che è l’idea progettuale o quantomeno del risultato raggiunto perché ci sarà tempo e sede per farlo, ma ritengo sia opportuno agire con l’ausilio della carta bollata procedendo in primis con un accesso agli atti e successivamente con tutte le azioni del caso”, conclude Cecoro.