Caserta. “La delibera approvata dalla Giunta regionale sul piano di assistenza domiciliare è un vero e proprio atto di incoerenza politica. Distribuisce i 475 milioni assegnati alla Campania con risorse del PNRR e del fondo sanitario nazionale per l’investimento usando come unico criterio di riparto l’anzianità della popolazione, a differenza di altre regioni che prevedono gli stanziamenti anche sulla base delle persone con disabilità, dei minori e dei posti di unità di offerta sociali.
De Luca è stato capace di auto smentirsi, dato che sta portando avanti da tempo una battaglia da noi condivisa a livello nazionale per la mancata attribuzione di risorse alle nostre aree perché non vengono valutati altri importanti indici per assegnare i fondi ed ora fa la stessa cosa qui. Insomma, predica bene e razzola male, e non è la prima volta!”
Lorenzo Medici, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, sottolinea che “gli stanziamenti vengono fatti sulla base dell’unico criterio dei residenti oltre i 65 anni all’interno di ogni Asl, escludendo la deprivazione, le difficoltà territoriali, la mappa epidemiologica e il disagio sociale, e penalizzando oltre misura Napoli con tutti i suoi ancestrali problemi e le stesse aree interne che, persistendo le difficoltà di collegamento soprattutto nelle zone montane, avrebbero davvero bisogno di potenziare la telemedicina. Il presidente invece si inventa questa soluzione e guardando le somme destinate a Salerno sembra d non aver mai smesso di fare in sindaco della sua città d’origine, che conserva il primato!”
La delibera chiarisce che stante la popolazione anziana over 65 al primo gennaio 2023 alla luce dei dati Istat, ad Avellino vanno 38 milioni e mezzo, a Benevento 26 milioni e 300, a Caserta circa 71 milioni e 200, a Napoli 1 Centro 83 milioni e 200, a Napoli 2 Nord 73 milioni e 200, a Napoli 3 Sud 84 milioni e 800 e a Salerno 97 milioni e 700.
“Aldilà dei numeri che spiegano tutto – conclude il leader Cisl Medici – destano preoccupazione il silenzio dei manager, che ben conoscono la situazione relativa alle malattie ed i bisogni, e della stessa maggioranza che sostiene De Luca. Avrebbero dovuto fargli notare ha il coraggio di dire che la logica scelta è un clamoroso autogol, perché finisce per ritenere corrette le decisioni assunte in sede nazionale. Perciò delle due l’una: o si smette di protestare e lamentarsi di ricevere rapine dallo Stato, con il solito linguaggio colorito che aiuta a stare sui giornali, o si applichi almeno a casa proprio quello che si chiede di fare agli altri. Viceversa, finisce per essere un atto di puro autolesionismo. Capisco che Parigi val bene una messa, ma ci vuole coerenza, soprattutto da parte dei livelli istituzionali”.
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