Caserta. Siamo attiviste che mettono in campo forze e professionalità per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, che come sappiamo, ha molti volti. La Cooperativa Spazio Donna, dal 2007 ad oggi, è in prima linea nella difesa dei diritti delle donne e della loro stessa tutela.
Formatasi sulla riflessione del pensiero femminista dell’Associazione Spazio Donna, gestisce il Telefono Rosa di Caserta, il CAV Centro Anti Violenza Spazio Donna in Marcianise (Ce) nato nel 2018 e il C.A.D.M. Casa di accoglienza per donne maltrattare a Caserta ed aderisce al numero nazionale 1522 per la prima accoglienza telefonica; è promotrice di numerosi progetti di ricerca, di servizi di sostegno e di corsi di formazione agli operatori del settore.
Le attiviste che operano nei diversi centri sono professioniste specificatamente formate sulla differenza di genere e non discriminazione, motivate ad affrontare concretamente il fenomeno della violenza maschile sulle donne, in tutte le sue forme.
Tra le attività di Spazio Donna, la costante realizzazione di manifestazioni ed eventi di sensibilizzazione sul territorio della provincia di Caserta, nonché continui programmi di sensibilizzazione e ricerche con raccolta dati per il monitoraggio del fenomeno finalizzato all’emersione di situazioni di fragilità e vulnerabilità generale e svantaggio a carico delle donne.
In questi giorni al centro della cronaca c’è il nostro territorio con i pesanti avvenimenti a danno di giovani ragazze, ma non è il primo caso, e come CAV abbiamo gestito situazioni simili. Parlo delle violenze sessuali orribili e macabre consumate in pieno giorno in luoghi pubblici o nei bagni dei nostri istituti scolastici. Un copione che si ripete: una vittima è uno o più carnefici.
È importante che gli organi competenti siano capaci di riconoscere i fattori di rischio che precedono la violenza, affinché si possa intervenire prima che essa venga consumata. Come gli accertamenti in caso di denuncia della donna: dovrebbero essere più precisi e completi anche attraverso l’acquisizione di elementi tipici delle storie di violenza, di dinamiche di coppia di prevaricazione e possesso che le donne raccontano se questo vengano accolte in un contesto di ascolto e non giudizio.
È fondamentale avere un visone completa del fenomeno e delle sue radici al fine di non vittimizzare le sopravvissute, ma di creare un clima che possa permettere alle donne di esporsi e di consegnare alla giustizia i maltrattanti.
Perseverare con immagini stereotipate di donne fragili in compagnia del ‘lupo’ è del tutto sbagliato; il più delle volte le vittime conoscono l’aggressore, hanno fiducia è quella fiducia viene tradita.
Mantenere un atteggiamento accusatorio e di responsabilità nei confronti delle sopravvissute annichilisce in primis le stesse protagoniste ma ancor di più tutte quelle donne che trovandosi nella stessa situazione vivono una forma di ‘impotenza appresa’ che le porterà a pensare che denunciare, parlare, chiedere aiuto non servirà a niente o forse solo a sentirsi giudicate. Questo alimenterebbe il sommerso e la mancata assunzione di responsabilità dei veri colpevoli.
Si dovrebbe lavorare sul senso di responsabilità degli aggressori prima che diventino tali, affinché possano comprendere che in assenza di consenso rischiano molto. Dovrebbe nascere in loro la preoccupazione di non spingersi oltre certi limiti perché questo lì renderebbe passibili di conseguenze penali. Dovremmo demolire l’immagine di onnipotenza del branco con forte indignazione pubblica e inasprimento delle pene. Questo ad oggi non accade…e tutto si ripeterà ancora.
Come Spazio Donna mettiamo in campo numerose attività: sia di supporto alle sopravvissute che di lavoro di rete Inter istituzionale.
Una delle azioni del progetto SFERA_ Sinergie e Formazione per l’Empowerment della Rete Antiviolenza_2021 –DON- 00469 finanziato dalla Fondazione con il SUD è la realizzazione di un TRAINING formativo sul tema della violenza contro le donne, per condividere prassi d’intervento, con l’obiettivo di avere procedure tempestive, efficaci, integrate ed estese al territorio interessato.
Cominciamo dal territorio e dagli agenti e dalle agenti di Polizia Municipale di Marcianise che conoscono la realtà in cui operano che aderiranno ad una formazione specifica sul tema per un primo pronto intervento; seguiranno altre categorie di professionisti quali operatori di giustizia, professionisti sanitari e giornalisti.
Tutto questo è possibile grazie al supporto delle Istituzioni, non solo sensibili alla tematica, ma impegnate in prima linea.
A Marcianise l’Assessora Carmen Posillipo crede nella necessità che la formazione ed un linguaggio comune sul tema siano indispensabili per contestare la violenza sulle donne sul territorio marcianisano.
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