Cesa. I Carabinieri della Stazione di Cesa e Sant’Arpino, all’esito di un’attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di G.D. emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Le indagini svolte hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di G.D., originario di Cesa (già ristretto agli arresti domiciliari nel napoletano), in quanto ritenuto responsabile di una tentata rapina ai danni di tre ragazze che si trovavano a bordo della loro autovettura mentre percorrevano la strada Provinciale Frattamaggiore/Sant’Arpino la sera del 25 agosto us.
Il soggetto è gravemente indiziato di aver tentato di sottrarre le borse alle ragazze, dapprima sbarrando la strada e bloccandole sul ciglio della strada, successivamente e, dopo averle minacciate di morte, tirando i capelli alla conducente dell’autovettura, schiaffeggiando poi anche l’altra passeggera che, nonostante la violenza subita, riusciva a nascondere la borsa sotto il sedile facendo desistere il rapinatore, che fuggiva a bordo della propria autovettura in direzione di Cesa.
I militari della Stazione di Cesa, in servizio di pattuglia, dopo aver incrociato il veicolo che procedeva a forte velocità, si ponevano all’inseguimento dello stesso e, dopo numerose manovre rocambolesche messe in atto dal G.D., riuscivano a bloccarlo poco dopo.
Lo stesso veniva, pertanto, tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale, ricettazione dell’autovettura su cui era a bordo perché risultata rubata nel comune di Sant’Arpino nello stesso giorno, nonché denunciato perché alla guida senza patente.
Successive indagini, esperite nell’immediatezza, consentivano di accertare come il predetto fosse implicato con gli eventi accaduti poco prima a Sant’Arpino.
Difatti, la denuncia delle ragazze – effettuata l’indomani presso la Stazione Carabinieri di Sant’Arpino – che descrivevano in maniera perfetta il rapinatore (caratterizzato – tra l’altro – da un livido sull’occhio destro) permetteva di individuare, con certezza, il rapinatore che le aveva minacciate (con testuali parole “datemi la borsa altrimenti vi uccido”) come quello fermato qualche ora prima dai Carabinieri della Stazione di Cesa.
L’attività di indagine diretta dalla Procura di Napoli Nord, consistita altresì dalla meticolosa attività di ricostruzione della rapina effettuata dai Carabinieri della Stazione Sant’Arpino, dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza, nonché dall’individuazione fotografica e dal coordinamento con i Carabinieri di Cesa, ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli le azioni delittuose poste in essere dall’odierno indagato, che è stato associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
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