Caserta. Si è concluso con la proiezione del film Io Capitano di Matteo Garrone, Leone d’Argento al Festival di Venezia 2023, il Festival Laudato Si’, organizzato dalla Diocesi di Caserta nel Macrico, area di proprietà della Chiesa situata nella zona centrale del capoluogo, abbandonata da anni e oggetto di un ambizioso piano di riqualificazione.
Prima della proiezione, che ha emozionato tantissimo il pubblico presente, alcuni interventi moderati dalla giornalista Daniela Volpecina a cui hanno preso parte il Vescovo di Caserta Mons. Pietro Lagnese, Mamadou Kouassi Pli Adama, Angela Carlomagno e Vincenzo Fiano del Centro Sociale Ex Canapificio. Tra i temi trattati: accoglienza, inclusione e progettazione partecipata dell’area Macrico per restituire finalmente alla città un’area verde che versa da anni nel degrado.
Tra il pubblico, presenti il neo Questore di Caserta A. Grassi, il Prefetto G. Castaldo, il Comandante dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Presidente della Provincia G. Magliocca, l’Assessore alla Cultura di Caserta V. Battarra. Tra il pubblico studenti, insegnanti, disoccupati e migranti.
Tra gli interventi, quello di Mamadou che ha ricordato l’esigenza di “aprire canali di ingresso regolari” e ha espresso “grande preoccupazione per gli ultimi tre decreti varati dal Governo e per come essi saranno applicati da Questura e Prefettura. Decreti che comprimono i diritti e creano irregolarità”.
Ha poi sottolineato l’importanza dell’esperienza del Movimento Migranti e Rifugiati, del ruolo che la città di Caserta ha svolto nel suo percorso di inclusione che dura da 15 anni. “Oggi sono qui perché tanti anni fa la città di Caserta mi ha dato accoglienza nella Tenda di Abramo e poi nel progetto Sprar (oggi Sai). Da allora, non sono mai andato via, sono diventato un cittadino attivo grazie al percorso di inclusione sociale attraverso il Piedibus, la presenza come attivista nella riqualificazione di alcuni beni comuni della città e oggi nel Macrico, come membro del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Casa Fratelli Tutti” ma, ha aggiunto con rammarico, “a questa comunità oggi manca un tetto, e chiediamo ancora una volta che si possano aprire quanto prima le porte dell’Ex Onmi, l’immobile comunale di viale Beneduce, e intitolarlo a Mamadou Sy. Inoltre manca un progetto di accoglienza: il Comune torni ad avere il progetto di accoglienza Sai, si sta temporeggiando da mesi con una gara in corso che cammina molto lentamente malgrado i solleciti ministeriali”.
Dopo Mamadou ha parlato Angela Carlomagno, ex percettrice di reddito di cittadinanza, dello Sportello per il Sostegno al Reddito del Centro Sociale e della Caritas che ha ricordato “l’esperienza di unità nelle lotte tra movimento migranti e percettori reddito, vittime dello stigma sociale”, seguita da Vincenzo Fiano del Centro sociale che ha rimarcato “l’esigenza di tenere insieme le fasce più deboli della città non ai margini ma al centro della fase di consultazione che è urgente avviare col Masterplan di rigenerazione urbana dell’area ex Macrico di Caserta, che rappresenta per noi una base di partenza molto buona. Per noi conta molta la partecipazione reale, attraverso incontri mirati rivolti anche alle fasce deboli e poco ascoltate della popolazione”.
Il dibattito si è concluso con le parole del Vescovo Lagnese: “Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la proiezione di Io Capitano, fortemente voluta in questo luogo come prima proiezione nella città perché quest’area è e sarà luogo di accoglienza e fratellanza.”