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Attualità

Caserta, Giornata nazionale ingegneria della sicurezza: “La cultura della sicurezza deve iniziare dalle scuole”

Caserta. La cultura della sicurezza deve iniziare dalle scuole. Questo il messaggio dato oggi dal Consiglio nazionale degli ingegneri nel corso della undicesima edizione della Giornata nazionale dell’ingegneria della sicurezza, in corso Caserta.

All’avvio si sono registrati i saluti del Ministro del Lavoro, Elvira Calderone: ”La sicurezza sul lavoro – ha spiegato il ministro – la formazione, la prevenzione e le strategie innovative come approccio culturale da diffondere e tutelare sono senza dubbio priorità del Governo e del Ministero che rappresento. Un approccio che emerge con forza da giornate di sensibilizzazione come questa e progetti come ‘La sicurezza a partire dai banchi di scuola’ che ci impegna tutti in sinergia con grande senso di responsabilità“.

Il Decreto lavoro – ha ricordato la Calderoneestende la protezione assicurativa contro i rischi da infortunio in tutti gli ambienti scolastici, compresi nei percorsi in cui il mondo della scuola incontra quello del lavoro con i Pcto. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sta lavorando con il Ministero dell’istruzione e del merito a un concorso rivolto alle scuole superiori di secondo grado, sia pubbliche che paritarie, di tutto il territorio nazionale, per diffondere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro mediante l’elaborazione da parte degli studenti di un lavoro creativo su questi argomenti. Il percorso è certamente lungo, ma insieme possiamo e dobbiamo farcela”.

Il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che in tema di sicurezza di espresso così: ”Non credo ad un approccio che porta all’aggravamento delle pene per i datori di lavoro, ma piuttosto su un approccio premiale. Va esteso l’ambito di applicazione della legge 231/2001 a tutte le imprese e occorre estendere l’obbligo di comunicare tutti gli acquisti di dispositivi di sicurezza per i lavoratori. Se l’impresa adempie a questi obblighi è possibile modificare i termini di responsabilità, eliminando quelli di livello lieve e medio, lasciando solo quelli per colpa grave, garantendo comunque il risarcimento del danno al lavoratore. Il Ministero è sul pezzo, vuole intervenire sulla sicurezza nel mondo del lavoro, a beneficio di tutti. La più grande sconfitta dello Stato avviene quando esso si limita a manifestare il cordoglio per le vittime”.

Nella prima parte della giornata ci sono stati i saluti del Vice Sindaco di Caserta, Emiliano Casale, e del presidente dell’Ordine degli ingegneri di Caserta, Carlo Raucci, che ha detto: ”Io e il consiglio di Caserta ringraziamo per la scelta della nostra città e per aver affrontato questo importante tema. Serve una seria riflessione su come modificare le normative sulla sicurezza a livello nazionale, anche in considerazione dei rischi cui vanno incontro gli ingegneri”.

A seguire è intervenuto Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni che ha detto: ”Ringrazio il consigliere Tiziana Petrillo per aver organizzato questa undicesima edizione della Giornata della sicurezza, nata a suo tempo da un’intuizione dell’ex consigliere Gaetano Fede. La cultura della sicurezza deve iniziare dalle scuole. I dati sui morti e feriti sul lavoro ci dicono che c’è ancora molto da lavorare. E’ un tasto su cui occorre insistere. Stiamo facendo una battaglia molto forte affinché tutti coloro che esercitano attività ingegneristica siano iscritti all’Albo e tenuti tutti a rispettare un codice deontologico e, in particolare, nel caso specifico la sicurezza e tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza dei cittadini e della collettività”.

La serie dei saluti istituzionali è stata completata da quelli di Armando Zambrano, coordinatore della RPT, che ha ricordato l’impegno dell’organizzazione delle professioni tecniche in tema di sicurezza.

Tiziana Petrillo, consigliere Cni con delega all’ingegneria della sicurezza e antincendio ha detto come “questa Giornata nasca dalla seguente considerazione. Dietro ogni mancanza di sicurezza c’è una vita, una famiglia che rischia di essere rovinata. Da qui un professionista della sicurezza parte per domandarsi cosa si può fare, se è sufficiente perfezionare ulteriormente le tecniche a disposizione. La conclusione, immancabilmente, è che la soluzione passa attraverso la diffusione della cultura della sicurezza”.

La Petrillo, poi, ha illustrato alcuni dati. Pur con una certa variabilità, il numero degli infortuni sul lavoro in Italia resta elevato: nel 2022 vi sono stati in totale 429.004 incidenti accertati dall’Inail, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente, di cui mortali 606, in flessione del 21% rispetto al 2021. Nei primi 8 mesi del 2023 le denunce di infortunio sono state 383.242, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e quelle con esito mortale sono al momento 657.

Secondo i dati Eurostat, inoltre, nel 2021 l’Italia ha registrato 2,6 incidenti mortali sul lavoro per 100.000 lavoratori, contro lo 0,84 della Germania, 1,9 della Spagna, 2,8 dell’Austria, 0,33 dell’Olanda, per citare i paesi con una struttura economico-produttiva simile a quella italiana. Solo la Francia, tra i Paesi a noi più vicini, registra valori più elevati dei nostri, pari a 3,3 incidenti mortali ogni 100.000 lavoratori.

Noi crediamo – ha aggiunto la Petrillo che oggi la questione della sicurezza si muova lungo una serie di assi di progressione, alcuni dei quali sono: semplificazione e l’aggiornamento delle norme che presidiano la materia; più intenso ricorso alle norme tecniche volontarie e soprattutto la codificazione e l’aggiornamento continuo delle prassi di riferimento; formazione e aggiornamento continuo dei professionisti dell’area tecnica con un particolare focus sulle tecniche più avanzate di prevenzione e sulla sicurezza di ‘nuovi materiali’, oltre che su temi attualmente di frontiera; divulgazione presso un pubblico vasto di pratiche per la sicurezza declinata in tutte le sue forme. Partendo dalle esperienze accumulate siamo tutti chiamati a fare uno sforzo, ad immaginare come potrà operare nel medio-lungo periodo l’ingegneria della sicurezza. E’ una sfida importante, che non ha soluzioni scontate e per il quale serve il contributo di tutti”.

I dati EuroStat

L’indice di incidentalità sale nel settore delle costruzioni dove nel 2021 l’Italia ha registrato 9,0 incidenti mortali per 100.000 lavoratori, uno dei valori più elevati, a fronte di una media europea di 6,3 ogni 100.000 lavoratori. In Francia l’indice di incidentalità mortale nelle costruzioni è pari a 9,0 per 100.000 lavoratori, in Germania è 3,17, in Austria è 7,5, in spagna è 6,7. Per ciò che concerne gli incidenti non mortali, la situazione pur grave vede l’Italia leggermente al di sotto della media europea: l’Italia ha registrato, nel 2021, 1.209 incidenti non mortali ogni 100.000 lavoratori a fronte di una media europea di 1.516 incidenti per 100.000 lavoratori. Il nostro Paese si trova al di sotto di quanto registrato nel 2021 da Pesi come la Francia, la Spagna, l’Austria ed il Regno Unito.

Redazione

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