Caserta. Posticipare i soldi invernali. Questa la proposta che arriva da Confesercenti Caserta, dopo una riunione tenuta questa mattina dal settore moda (Fismo) per analizzare la situazione del comparto del settore abbigliamento e calzatura e analizzare le proposte da porre in essere per frenare la crisi.
All’incontro presieduto dal Direttore Provinciale Gennaro Ricciardi hanno partecipato i rappresentanti del settore operanti nel territorio casertano. Secondo Fismo Confesercenti, il caldo anomalo sta causando una contrazione degli acquisti di capi invernali. Questo problema si aggrava ulteriormente a causa delle sfide finanziarie affrontate dalle famiglie, a causa dell’aumento dell’inflazione. Di conseguenza, la proposta avanzata è quella di spostare la data dei saldi invernali del 2024 alla prima settimana di febbraio. Questo cambiamento consentirebbe ai negozi di avere un periodo più lungo per recuperare le vendite perse.
I dati raccolti da Fismo dimostrano che la gestione inadeguata delle tempistiche dei saldi metterebbe in svantaggio i negozi “di vicinato” rispetto alla grande distribuzione e, soprattutto, alle piattaforme di commercio elettronico.
“La proposta Nacca da diverse sfide che stanno mettendo a dura prova il settore dell’abbigliamento. – fa sapere Salvatore Petrella, presidente provinciale di Confesercenti – Non solo il crescente aumento dei costi di sussistenza, ma anche il cambiamento climatico che sta aggiungendo ulteriori difficoltà alla vendita delle collezioni invernali. Le condizioni climatiche anomale, caratterizzate da temperature medie più elevate del normale, si sono protratte per l’intero mese di settembre e ottobre, influenzando negativamente il lancio delle collezioni invernali.
Questo ha portato a un netto declino nelle vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno in tutte le regioni, con cali fino al -20% rispetto all’anno precedente. Posticipando di un mese si darebbe modo alle imprese, fortemente penalizzate dalle scarse vendite di questo inizio d’autunno, di recuperare parte dei profitti. Con i saldi fissati ad inizio gennaio, non c’è tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno”.