Caserta. Sono passati da 7 a 5 nel Casertano, dal 2021 ad oggi, i comuni “cluster d’infezione” per la brucellosi bufalina, mentre gli abbattimenti di capi infetti sono calati dai 12mila del 2021, pari al 6,34% di tutte le bufale presenti negli allevamenti Casertani, ai 6mila di quest’anno, che rappresentano il 3% circa del patrimonio bufalino della provincia, con un 50% in meno di abbattimenti dunque rispetto al 2021. Sono i dati forniti dal Commissario Straordinario per il superamento dell’emergenza connessa all’eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in Regione Campania Luigi Cortellessa; dati relativi all’andamento del piano di eradicazione della brucellosi della Regione Campania, tanto contestato da una parte degli allevatori casertani, che ne chiedono da oltre un anno e mezzo il ritiro.
Si tratta di dati, fa sapere Cortellessa, tratti dalle banche dati del ministero della Salute e dell’Osservatorio Epidemiologico regionale, “sui quali si è riflettuto in occasione dell’ultima riunione di monitoraggio, tenutasi nei giorni scorsi, del Piano di eradicazione delle zoonosi”.
Al briefing hanno preso parte, oltre a Cortellessa, i rappresentanti del Ministero della Salute – Direzione Generale di Sanità Animale, del Ministero della Sovranità Alimentare, del Servizio Veterinario della Regione Campania e dell’Asl di Caserta, del Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, degli Istituti Zooprofilattici di Portici, Teramo (centro di referenza nazionale per le brucellosi) e Brescia (centro di referenza nazionale per la tubercolosi).
Tra i dati resi noti quello sulla prevalenza di brucellosi bufalina rilevata in provincia di Caserta, passata dal 18.71% del 2021 all’11,5% del 2023 (-7,21%), con la consistenza dei capi calata del 2,65%, da 189mila unità circa nel 2021 alle 184 rilevate quest’anno. Cortellessa spiega che “prosegue senza sosta la campagna vaccinale, che è stata mantenuta anche nei comuni ‘ex cluster’, allo scopo di massimizzare tale profilassi. Centinaia di criticità sollevati dagli allevatori sono state affrontate e superate grazie al sinergico confronto con le Associazioni agricole, in particolare Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Cia. Tanto è stato fatto per la pulizia straordinaria dei canali di bonifica, talvolta utilizzati per lo sversamento illecito di letame, con la collaborazione con il Consorzio del Bacino Inferiore del Volturno. Nel breve termine – annuncia infine Cortellessa – sarà attivato un nuovo progetto di ricerca scientifica, già in fase di valutazione da parte dell’Istituto di Teramo, per la messa a punto di un vaccino da somministrarsi anche agli animali adulti, per ridurre i casi di aborti bufalini, vere e proprie ‘bombe epidemiologiche’ e molto spesso provocati proprio dalla brucella. Un’ulteriore iniziativa riguarderà la raccolta straordinaria dei rifiuti abbandonati all’interno del reticolo idrografico Casertano, composto da oltre 2000 Km di canali, in modo da consentire il corretto deflusso idraulico, limitare i casi di allagamento e, conseguentemente, arginare la diffusione della brucella”.