Caserta. Il ministero dell’Interno ha revocato i finanziamenti al Comune di Caserta per il Sai del triennio 2023-2025, il Sistema di Accoglienza e Integrazione destinato ai migranti richiedenti asilo vulnerabili, a vittime di tratta, ai rifugiati e a quelli che hanno protezione speciale.
Si tratta di poco più di 2,5 milioni di euro che sarebbero dovuti servire per ospitare 200 migranti, ma che il Comune capoluogo ha perso nonostante diversi solleciti del Viminale e l’epilogo negativo del precedente bando Sai (triennio 2020-2022), sospeso dal Viminale nel febbraio 2023 dopo che erano emerse gravi criticità nella gestione da parte delle tre coop che si erano aggiudicate quell’appalto; criticità riguardanti gli appartamenti dove venivano ospitati i migranti, fatiscenti e sporchi, e relative alla mancata fornitura per mesi del vitto e del pocket money per migliaia di euro cui i migranti avevano diritto.
Dopo la sospensione, il Comune aveva sei mesi di tempo per indire un altro bando, cosa avvenuta ad agosto scorso, con sei associazioni che hanno aderito alla manifestazione di interesse; da allora però del bando non si è saputo più nulla, il Comune avrebbe dovuto nominare la commissione che doveva analizzare le offerte arrivate, ma ciò non è stato fatto; unico passo quello di prorogare i termini di scadenza del bando.
Dal canto suo il Viminale ha più volte, ma inutilmente, sollecitato l’ente comunale guidato dal sindaco del Pd Carlo Marino a definire la procedura di evidenza pubblica. Così, il 30 novembre scorso è sopraggiunta la revoca del Ministero, di cui però si è saputo solo ieri durante il question time tenuto al Consiglio comunale di Caserta.
Dal Comune fanno sapere che è in corso un’interlocuzione con il Ministero affinché ci ripensi e ritiri il provvedimento di revoca dei finanziamenti; un tentativo che non serve però a spegnere le critiche piovute sull’amministrazione di centrosinistra.
Tra le voci più dure quella del Centro sociale Ex Canapificio, associazione che in passato aveva gestito il Sai a Caserta con risultati molto positivi e riconosciuti dallo stesso ministero dell’Interno, che ne aveva fatto, in tema di integrazione e accoglienza dei migranti, un vero e proprio “modello Caserta”.
Ieri, i responsabili del Centro, con numerosi immigrati, hanno tenuto un presidio all’esterno del Comune esprimendo tanta delusione alla notizia delle revoca dei finanziamenti. Usa un’ironia amara Mimma D’Amico, responsabile dell’Ex Canapificio. “Caserta – riflette – può vantare un film sul fenomeno migratorio candidato all’Oscar come Io Capitano, ispirato all’operatore del nostro Centro sociale Mamadou Kouassi, ma ha perso il Sai. La responsabilità del funerale dell’accoglienza è esclusivamente dell’amministrazione Marino! Ieri l’amministrazione, tramite l’assessora Gerardina Martino, ha dichiarato di essere in contatto con il Ministero e nei prossimi giorni ci sarà una call per capire se sarà possibile recuperare per la città di Caserta i 200 posti per il Sai”.