Vigliotti invita a confrontare la violenza di genere: il cammino impervio verso il cambiamento

Caserta. In un’epoca segnata da un’apparente contraddizione, dove l’incremento delle conversazioni sul contrasto alla violenza di genere sembra paradossalmente coincidere con un aumento di tale violenza, Alessandra Vigliotti, membro del direttivo di Rise Up, solleva un punto cruciale: la lotta contro questo fenomeno richiede un approccio olistico che vada oltre la dimensione culturale, affrontando le radici profonde di una società in crisi.

L’escalation di violenza osservata negli ultimi giorni non fa che sottolineare la prepotente necessità di rivedere i nostri metodi di intervento, considerando i disturbi esacerbati dall’isolamento del periodo COVID-19, la precarietà del presente e del futuro, e un senso di inadeguatezza alimentato dai ritmi forsennati di un mondo che corre senza una destinazione chiara. Questa fragilità, secondo Vigliotti, non deve essere condannata – a meno che non sfoci in violenza – ma piuttosto compresa e supportata.

In un appello appassionato per una società più empatica e inclusiva, Vigliotti sottolinea l’importanza di strategie relazionali e di ascolto empatico, capaci di mostrare alle persone in difficoltà che non sono sole, che l’errore è umano e che esistono sempre alternative alla disperazione. Questo approccio non dovrebbe limitarsi alle scuole, ma espandersi in tutti gli ambienti sociali – dalle strade alle chiese, dai luoghi di lavoro a qualsiasi contesto in cui possa insorgere una crisi personale.

Vigliotti invita a una riflessione profonda sulla necessità di cambiare il modo in cui affrontiamo la violenza di genere, avvertendo che senza un cambio di prospettiva, qualsiasi tentativo di contrasto rischia di rimanere un mero esercizio retorico, lontano dalla realizzazione di cambiamenti tangibili. L’allarmante realtà che ancora oggi si muore per mano di chi dovrebbe essere un compagno di vita sottolinea il bisogno urgente di azioni concrete.

Alessandra Vigliotti e Rise Up propongono quindi una chiamata alle armi per una società più attenta e inclusiva, dove il contrasto alla violenza di genere diventa un’operazione concreta, radicata nella comprensione, nel supporto e nell’empatia verso chi sta vivendo momenti di vulnerabilità. Un cammino impervio, senza dubbio, ma necessario per costruire un futuro in cui la violenza di genere appartenga al passato.

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