Riapre la Chiesa San Sebastiano a Caserta, la gioia del Vescovo Lagnese

Caserta. Dopo i lavori di restauro, riapre sabato 27 luglio la parrocchia di San Sebastiano a Caserta, situata nella centrale via Mazzini e nota ai casertani come Sant’Agostino.

Parla di “grande gioia” il Vescovo di Caserta Pietro Lagnese, che quando si insediò al vertice della curia casertana, promise che avrebbe riaperto al culto in maniera stabile la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, compatrono della città insieme a Sant’Anna. Una parrocchia divenuta ormai di ‘frontiera’, anche se nel cuore della città, all’inizio del salotto buono di via Mazzini; di frontiera perché è la parrocchia della Reggia, cioè quella nel cui territorio ricade la Reggia Vanvitelliana, e il milione circa di visitatori che ogni anno arrivano in città; un numero enorme, e spesso i “più temerari” si spingono a visitare l’immediato circondario di Palazzo Reale, arrivando proprio al limitare di via Mazzini, fermandosi un attimo a San Sebastiano, prima di ritornare alle auto, ai treni e al loro viaggio.

Una parrocchia “di frontiera” anche e soprattutto perché è ormai diventata la parrocchia della movida, che spesso sconfina nella movida incontrollata per le migliaia di ragazzi che, specialmente nel fine settimana, presidiano piazza Dante, via Mazzini, lo slargo davanti alla chiesa e i tanti vicoli della zona. E il sogno del vescovo Lagnese è che la Chiesa di San Sebastiano diventi sempre più avanguardia di bene tra i tanti giovani che affollano il suo territorio.

“Dopo la chiesa del Vanvitelli – afferma il Vescovo Lagnese – quella di San Sebastiano è l’altra grande chiesa del centro cittadino a ritornare in vita, e speriamo diventi presto di nuovo un punto di riferimento per la comunità parrocchiale ma anche per i tanti giovani della movida e per i numerosi turisti che attraversano via Mazzini”. La parrocchia di San Sebastiano si trova a due passi dalla chiesetta di Sant’Elena, la chiesa di Luigi Vanvitelli, l’architetto della Reggia, che la Diocesi ha recuperato da poco, dopo anni di abbandono.

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