Auto con targhe estere: non potranno più circolare, la novità per scovare i “furbetti”

Le auto con targhe estere non potranno più circolare, arriva la novità che scova soprattutto i “furbetti”. Andiamo a scoprire perché.

Oggi analizziamo una delle ultime riforme del Codice della strada per cercare di frenare alcune pratiche simil fraudolente. Le targhe estere sono sempre più comuni nelle città italiane, ce ne accorgiamo quando circolando per le strade del nostro paese ci imbattiamo in sigle che riportano ad altre nazioni. Ma come mai la gente le sceglie?

L’opzione è valutata per riuscire ad abbattere quelle che sono le elevate spese fiscali e assicurative presenti a livello nazionali. Il tutto sfruttando una lacuna normativa che porta molti a intestare i veicoli a società di noleggio straniere.

Oggi questa situazione è diventata difficile da controllare e proprio per questo motivo il governo ha voluto tirare il freno a mano. Diventa importante valutare tutto con attenzione e cercare di mettersi in regola per evitare di trovarsi ad affrontare dei problemi o delle multe salate. Andiamo dunque ad analizzare qual è stata la decisione presa in considerazione per il nostro paese.

Divieto per le targhe estere? Ecco cosa si è deciso

Ma cosa si è deciso a proposito del divieto per le targhe estere? La riforma adottata dal governo Meloni evidenzia come i veicoli con targa estera dovranno essere reimmatricolati nel nostro paese dopo un determinato periodo di circolazione e dovranno dunque avere anche un’assicurazione che sia conforme alla normativa italiana.

un'auto con targa di cuba
Targa estera vietata in Italia (CasertaNotizie.com)

Passerà però un anno prima che il governo stesso chiarirà i dettagli tra cui i tempi massimi per la circolazione con targa estera. Il punto è che la circolazione con un veicolo immatricolato in un altro stato dell’Unione Europea porta a una copertura assicurativa erogata da compagnie estere che siano riferite alla norma di rischio di quel paese stesso.

L’articolo 93 bis del Codice della Strada, al comma 1, specifica che un veicolo con la targa estera, ma di proprietà di una persona residente in Italia, potrà circolare nel paese per tre mesi al termine dei quali sarà obbligatoria la reimmatricolazione qui da noi. A quel punto il proprietario del veicolo sarà costretto a stipulare una polizza assicurativa con una compagnia italiana o una società straniera che opera sul territorio.

Differente rimarrà la situazione se il veicolo appartiene a un soggetto estero, ma viene usato da un italiano attraverso un contratto di comodato o noleggio. A quel punto sarà obbligatoria solo la registrazione nel Registro veicoli esteri entro 30 giorni anche non consecutivi.

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