Per questo inverno avremo molto probabilmente una neve abbondante su tutta la penisola e subito dopo un’estate rovinata dai rincari anche la stagione invernale sarà alla portata di pochissimi eletti.
L’arrivo dell’inverno coincide con le festività natalizie e con la possibilità – almeno teorica – di godere di un periodo di stacco dalle attività lavorative per poter andare in vacanza con gli amici o in famiglia. Una possibilità, quella di godere della settimana bianca, che è sempre stata riservata a pochi fortunati (il costo delle strutture sciistiche è sempre stato elevato) ma che adesso potrebbe risultare impossibile per quasi tutti.
Negli ultimi anni il costo dei servizi e delle strutture è aumentato in maniera esponenziale e questo trend sembra destinato a continuare anche nella stagione sciistica 2024-2025. I rincari riguardano tutte le regioni e le località solitamente affollate in questo periodo dell’anno da famiglie e appassionati che attendono proprio questo periodo per poter sciare.
Ad evidenziare l’aumento vertiginoso dei costi è stata Assoutenti che si è occupata di analizzare i costi degli ultimi tre anni ed ha riscontrato aumenti fino al 30% rispetto al 2021.
Gli aumenti dei costi rischiano di rendere impossibile la vacanza a tantissimi italiani
In un momento storico in cui il costo della vita è lievitato al punto da rendere complesso alle famiglie addirittura arrivare a fine mese, l’aumento dei costi delle strutture e dei servizi vacanzieri invernali esclude automaticamente molti dalla possibilità di godere delle attività sciistiche durante le vacanze invernali.
Per darvi un’idea di quella che è la situazione, citiamo alcuni dei dati raccolti da Assoutenti: in Valle d’Aosta si registrano complessivamente rincari del 23,7% rispetto al 2021 e del 6,6% rispetto allo scorso anno. A La Thuile i rincari sono del 19,1% rispetto al 2021 e a Courmayeur del 19,6%. Il costo di uno skipass in questa regione varia dai 17 euro giornalieri di Ollomont ai 67 di Courmayeur.
La situazione non è migliore in Lombardia, dove gli aumenti rispetto all’anno scorso sono più contenuti che in Valle d’Aosta ma i costi per una giornata di scii in montagna non sono molto diversi: a Livigno c’è stato un aumento del 4,3% rispetto lo scorso anno (ma del 21,6% rispetto al 2021) ed il costo di uno skipass giornaliero è salito a 66,50 euro. Situazione similare a Bormio dove una giornata in montagna arriva a costare ben 59 euro.
In Trentino si va dai 45 euro di Lagorai-Passo Brocon ai 73 euro di Pozza di Fassa, Val Di Fassa, Canazei, Vigo di Fassa e Campitello di Fassa-Col Rodella. Non è più conveniente il Friuli Venezia-Giulia, dove uno skipass giornaliero arriva a costare 77 euro a Cortina d’Ampezzo e Falzarego-5 Torri, ma può scendere a 44 in località meno rinomate come Forni di Sopra, Tarvisio, Piancavallo, Ravanscletto e Sella Nevea.
Leggermente più bassi i prezzi in Piemonte, dove si può sciare per un giorno intero a 40 euro, ma si possono spendere fino a 67 euro Alagna Valsesia.