L’introduzione dei nuovi limiti del Codice della Strada preoccupa gli automobilisti e fa temere che possano risultare dei falsi positivi durante i controlli per l’assunzione di farmaci.
La stretta voluta dal ministro dei trasporti sui limiti imposti dal Codice della Strada sta facendo discutere ormai da mesi e in questi giorni la discussione è diventata ancora più accesa visto che il dl è diventato legge e i primi effetti sono stati evidenziati dall’aumento del numero di multe, in special modo per quelli che girano in città con i monopattini.
Lo scopo principale delle nuove regole è quello di ridurre il numero di incidenti gravi e letali, adottando una tolleranza zero per chi si mette alla guida sotto effetto di alcol e stupefacenti. Addirittura, nel caso della cannabis o di altre sostanze stupefacenti, c’è il rischio che possano essere presi provvedimenti anche se il consumo è avvenuto giorni prima del controllo delle autorità.
Proprio questo dettaglio ha scatenato polemiche provenienti da più parti. Inoltre in molti temono che i controlli possano generare dei falsi positivi, visto che l’assunzione di cannabis come medicinale è legale in Italia dal 2007 e sono diverse le persone che sono sottoposte a cure terapeutiche con farmaci che contengono la sostanza in questione.
Addirittura dal 2015, per volere del ministro Lorenzin, questi farmaci sono ottenibili gratuitamente per varie patologie: sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, dolori cronici che non si possono trattare con oppioidi o altri farmaci, ma anche per sindrome di Turette, anoressia, glaucoma, e molti sintomi collaterali della chemioterapia e altre terapie contro i tumori. Ci sono inoltre altre malattie come Alzhimer, Parkinson e fibromialgia per le quali è permesso l’accesso – anche se non gratuito – a farmaci alla cannabis.
Il rischio di falsi positivi e l’attesa correzione da parte del governo
In realtà prima dell’approvazione definitiva della legge, il ministro Salvini aveva fatto dietrofront su questo aspetto, chiedendo e ottenendo una deroga alla regola principale per chi è sotto cura con farmaci (tra cui appunto quelli contenenti il principio attivo della marijuana). La deroga è tesa a proteggere tutte quelle persone che sono sotto protocollo terapeutico e rischiano eventuali sanzioni durante i controlli.
L’eventuale positività sarà trattata caso per caso, al fine di scongiurare delle sanzioni a persone che non si sono macchiate di illecito ma stanno semplicemente seguendo una terapia. Attualmente tuttavia non sono chiari i dettagli di queste eccezioni e dunque si attende la già promessa circolare di chiarimento relativa a questi casi, dal MIT infatti fanno sapere:
“Grazie alla sollecitazione di Matteo Salvini è al vaglio una circolare che chiarisce la questione relativa ai pazienti che assumono farmaci, anche con derivati dei cannabinoidi“.
Chiaramente da questa deroga sono escluse tutte quelle medicine che hanno effetti diretti e impattanti sulle capacità alla guida di chi le assume, farmaci che già prima della stretta voluta dal ministro dei trasporti erano già considerati pericolosi per chi guida. Magari proprio la legge attuale potrebbe servire da sprone per una ricerca approfondita sugli effetti dei farmaci assunti.