I rotoli e la Villa dei Papiri: una scoperta straordinaria
I rotoli di Ercolano furono scoperti nel 1752 nella Villa dei Papiri, un’imponente residenza romana sepolta sotto metri di cenere e lapilli a Ercolano. Si pensa che questa villa fosse appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone, il suocero di Giulio Cesare, e che ospitasse una delle più ricche biblioteche dell’antichità. Tuttavia, l’eruzione trasformò i rotoli in fragili frammenti carbonizzati, rendendoli praticamente illeggibili per secoli.
Fino a pochi anni fa, l’idea di leggere questi testi sembrava impossibile. Gli studiosi potevano solo speculare sul loro contenuto, sospettando che potessero includere opere di filosofia greca e romana, poesie o trattati scientifici. La svolta è arrivata con l’utilizzo delle scansioni 3D e della tomografia computerizzata (CT scan), che hanno permesso di esplorare virtualmente l’interno dei rotoli senza toccarli.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella decifrazione
La recente Vesuvius Challenge, un’iniziativa internazionale guidata dal professor Brent Seales dell’Università del Kentucky, ha dato una nuova speranza agli studiosi. Questo progetto ha coinvolto più di 1.500 team di ricercatori da tutto il mondo, invitandoli a usare l’intelligenza artificiale e il machine learning per decifrare i rotoli senza danneggiarli.
Uno dei risultati più incredibili è stato ottenuto da Luke Farritor, uno studente di 21 anni dell’Università del Nebraska-Lincoln. Utilizzando un algoritmo da lui sviluppato, Farritor è riuscito a identificare la prima parola leggibile da uno dei rotoli: “porphyras”, un termine greco che significa “porpora”. Questo traguardo ha aperto la strada per decifrare il contenuto di altri rotoli, offrendo un primo assaggio del tesoro letterario che potrebbero contenere.
Come funziona il processo di decifrazione
Ma come si legge un rotolo carbonizzato? La tecnica si basa sull’analisi delle irregolarità superficiali, conosciute come “crackle”, che indicano dove l’inchiostro è stato applicato. Gli scanner 3D forniscono un’immagine dettagliata della superficie del rotolo, mentre gli algoritmi di machine learning identificano i pattern ricorrenti associati ai caratteri scritti.
Un altro aspetto fondamentale è il confronto con i testi greci conosciuti. Grazie ai database digitali delle antiche scritture, gli algoritmi possono confrontare i segni individuati sui rotoli con caratteri e parole presenti in altre opere, migliorando la precisione dell’interpretazione.
I rotoli di Ercolano rappresentano una finestra unica su un passato quasi inaccessibile. La loro importanza non si limita al loro valore letterario: offrono anche uno spaccato sulla cultura, la scienza e la filosofia dell’epoca romana. La possibilità che contengano opere perdute, magari di autori come Epicuro o Aristotele, rende la loro decifrazione ancora più affascinante.
La villa dei Papiri
La Villa dei Papiri, con la sua posizione privilegiata e la sua biblioteca, potrebbe essere stata un centro di sapere filosofico. Alcuni studiosi ipotizzano che i rotoli contengano trattati epicurei, poiché Pisone era noto per essere un mecenate della filosofia epicurea. Tuttavia, la conferma di queste teorie dipende dalla capacità di leggere i testi.
I precedenti storici e tecnologici
L’impiego della tecnologia per decifrare testi antichi non è una novità. Nel 2016, lo stesso Seales ha utilizzato la tomografia per leggere il rotolo di En-Gedi, un manoscritto biblico carbonizzato contenente il testo del Levitico. Inoltre, metodi come la fotografia multispettrale hanno permesso di leggere i palinsesti, manoscritti medievali su cui sono stati sovrascritti altri testi.
A differenza di altri testi, il loro stato carbonizzato e l’utilizzo di inchiostro a base di carbone li rendono estremamente difficili da analizzare. Per questo motivo, la collaborazione globale e l’uso dell’intelligenza artificiale sono stati fondamentali per fare progressi.
Verso il futuro: nuove scoperte in arrivo?
Il lavoro sui rotoli di Ercolano è ancora all’inizio. La Vesuvius Challenge ha offerto un premio di 700.000 dollari per chiunque riesca a decifrare quattro passaggi completi di almeno 140 caratteri. Questo incentivo sta spingendo i ricercatori a perfezionare i loro strumenti e metodi.
Ma la portata di queste tecnologie va oltre i rotoli di Ercolano. Le stesse tecniche potrebbero essere applicate per leggere testi nascosti in tombe egizie, mummie, o persino nei legacci di vecchi libri medievali. L’intelligenza artificiale sta diventando uno strumento essenziale per recuperare frammenti del nostro passato che altrimenti sarebbero andati perduti.
Un invito a esplorare il passato
I rotoli di Ercolano ci ricordano quanto sia fragile il nostro legame con la storia e quanto dipenda dalla nostra capacità di innovare. Ogni parola decifrata è un passo verso una comprensione più profonda del mondo antico. E chissà quali tesori letterari potrebbero ancora emergere da questi rotoli silenziosi? Forse, un giorno, scopriremo che contengono idee, racconti o conoscenze che cambieranno il nostro modo di vedere il passato e il futuro. Non è affascinante pensare che le risposte a queste domande possano essere nascoste proprio sotto la cenere?