Si avvicina il momento di togliere l’albero di Natale, ma occhio al giorno scelto: questo e altri porterebbero sfortuna secondo la tradizione. Meglio evitare
Le festività natalizie si avviano verso la loro conclusione, lasciandoci con la sensazione di un tempo che corre troppo in fretta. Dopo giorni di luci, regali e tavolate interminabili, ci troviamo già a preparare lo slancio per il Capodanno, quel momento magico in cui salutiamo l’anno che ci lasciamo alle spalle e accogliamo con speranza quello che sta per arrivare. E poi, come un ultimo atto, ecco l’Epifania, che con la sua dolce malinconia ci riporta alla quotidianità.
Passata la vigilia, il Natale e Santo Stefano tra scambio di doni e con la meraviglia dello scarto dei regali che ci riporta sempre all’infanzia con la mente, ecco che arriva la virata di anno. Ovvero quel momento di transizione in cui tutto sembra possibile. C’è chi lo vive con una festa sfrenata, tra brindisi e fuochi d’artificio, e chi invece preferisce una serata tranquilla in famiglia o con gli amici più cari. L’importante è godersela, con l’auguro di un nuovo anno ricco di propositi e nuovi obiettivi.
E come detto poi arriva lei, l’Epifania, con il suo mix di dolcezza e nostalgia tutte le feste porta via. Per i più piccoli è il giorno dei regali della Befana, un’occasione per riempire ancora una volta le calze di dolci e piccoli doni. Per gli adulti, invece, è spesso un momento di bilanci: le ferie sono ormai finite, e si comincia a respirare l’aria del ritorno alla routine tracciando quali saranno i reali traguardi da centrare nei prossimi 12 mesi.
E poi c’è quell’impegno in particolare: togliere l’albero di Natale. Non è solo una questione pratica, ma anche emotiva: è il gesto che segna davvero la fine di un periodo magico. Faticoso pertanto per molti. Veramente provante. Le luci che si spengono, le palline riposte nelle loro scatole, i rami (veri o finti) che tornano al loro posto, ci lasciano con un piccolo vuoto e un desiderio sottile di conservare un po’ di quella magia.
Quando non togliere l’albero di Natale
Ma smontare l’albero può essere anche un momento di riflessione. È un’occasione per ripensare a tutto quello che è successo durante le feste: le risate, i brindisi, i momenti condivisi. Puoi trasformarlo in un rituale personale, magari con una buona playlist in sottofondo, per rendere meno amaro questo gesto inevitabile. E poi ecco che si torna alla vita reale: le scuole riaprono, il lavoro torna a pieno ritmo, la quotidianità ci chiama. Ma la vera domanda è: quando bisogna togliere l’albero di Natale? Anzi: quando non smontarlo? Perché secondo la tradizione c’è un periodo nel quale è meglio non toglierlo per non rischiare di richiamare sfortuna ed energie negative.
Secondo la tradizione, tutte le decorazioni natalizie dovrebbero essere rimosse la dodicesima notte dopo il 25 dicembre, cioè tra il 5 e il 6 gennaio. Preferibilmente e matematicamente il 6 in particolare. Questo periodo coincide con l’arrivo dei Re Mag, che secondo la tradizione cristiana giunsero 12 giorni dopo Natale per offrire i loro doni di oro, incenso e mirra al Bambino Gesù.
Perché bisogna aspettare il 6 gennaio per l’albero di Natale
Le luci decorative, in particolare, rappresentavano una sorta di guida simbolica per i Magi durante il loro cammino verso la capanna. Togliere le decorazioni prima di questa data, quindi, potrebbe essere interpretato come un’interruzione prematura del loro viaggio e di conseguenza non proprio un buon auspicio. Ecco perché per molti è assolutamente controindicato togliere l’albero nei giorni che vanno dall’1 al 4 gennaio. Soprattutto poi 1 e 3 in quanto dispari e, per la tradizione, ancora peggio.
Non sono in pochi, infatti, a voltare subito pagina nel primo giorno del nuovo anno trovandosi a casa senza particolari impegni. Chi invece è più nostalgico attende qualche ora in più e si dedica tra il 3 e il e la maggior parte, probabilmente noi compresi, se ne preoccupa proprio il 6 gennaio poiché nei giorni successivi, alla ripresa delle varie attività, diventerebbe complicato. Ecco: se proprio non si vuole attendere il 2 febbraio per il giorno della Candelora come un’altra tradizione vorrebbe, il 6 è il giorno giusto. Non prima del 5. Guai il 1 e il 3 in particolare. Sarebbe come arrivare a un passo dal traguardo, per poi staccare la spina prima della meta raggiunta.