Calza befana, ci siamo: l’Epifania porterà tantissimi dolci nelle nostre case ma c’è un modo per mangiare tutto senza ingrassare eccessivamente
Sullo sfondo delle feste natalizie c’è una figura che spicca per il traguardo che rappresenta e il suo fascino intramontabile: la Befana. Questa simpatica vecchina, con il suo volto rugoso e la scopa, è protagonista di una delle tradizioni più amate in Italia. Ma chi è davvero? La sua storia affonda le sue radici nelle tradizioni popolari e religiose.
Il nome stesso sembra derivare da “Epifania“, la festività cristiana che celebra l’arrivo dei Re Magi a Betlemme. Secondo una leggenda, i Magi, nel loro viaggio verso il Bambino Gesù, si fermarono a chiedere indicazioni a una vecchia signora. Nonostante l’invito a unirsi a loro, la donna rifiutò. Pentita successivamente, decise di seguirli più tardi, portando con sé un sacco pieno di dolci per il Bambino.
Tuttavia, non riuscendo a trovarli, iniziò a distribuire i suoi doni ai bambini che incontrava lungo il cammino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Questo gesto, semplice ma colmo di significato, rappresentava il desiderio di rimediare a una scelta che l’aveva allontanata da un momento speciale. Ed è proprio attraverso questa azione generosa e simbolica che prende corpo la leggenda della Befana, una figura che oggi continua ad arricchire l’immaginario e il cuore dei nostri bambini, portando con sé non solo dolci e regali, ma anche un messaggio di speranza e redenzione.
Ma perché proprio una calza? Questo dettaglio ha origini pratiche e simboliche. Anticamente, i doni per i bambini venivano messi in contenitori semplici, spesso ricavati da oggetti di uso quotidiano, come appunto le calze. La calza è anche un simbolo di protezione e accoglienza, appesa accanto al camino in attesa della visita della Befana.
Nel corso dei secoli, la calza della Befana è diventata un contenitore di piccoli doni e dolci, dai classici cioccolatini e caramelle ai biscotti e al famigerato “carbone dolce“, un promemoria scherzoso per i bambini che non si sono comportati proprio bene. Oggi, la calza è un vero scrigno di golosità che continua a sorprendere generazioni di grandi e piccini. Ma tra un cioccolatino e una caramella, è facile lasciarsi prendere la mano. E per questione di linea e salute è doveroso non esagerare.
Ma come fare? Come godersi i dolci della calza e “contenere i danni”? C’è un metodo che può aiutare a limitare le chilocalorie o quanto meno spalmarle nel tempo.
Non è necessario svuotare la calza in un solo giorno. Concediti 1-2 dolcetti al giorno, come un cioccolatino e una caramella, per prolungare il piacere senza eccedere con le calorie.
Tra i dolci, preferisci quelli meno zuccherati o più nutrienti, come il cioccolato fondente, che ha meno zuccheri rispetto a quello al latte e offre benefici grazie agli antiossidanti.
Se sai di voler assaggiare i dolci, compensa durante la giornata con pasti più leggeri e ricchi di verdure. Ad esempio, opta per una colazione sana e proteica per non arrivare a fine giornata con troppa fame.
Un dolcetto in più? Nessun problema, a patto che tu rimanga attivo. Anche una passeggiata basta.
Mangiare 4-5 pezzi di cioccolata al giorno può influire sull’apporto calorico giornaliero, e di conseguenza sul peso, se non bilanciato con l’attività fisica o una dieta adeguata.
Un singolo cioccolatino (ad esempio, un cioccolatino al latte o fondente) ha mediamente 40-50 kcal. Dunque, consumarne 4-5 equivale a 160-250 kcal al giorno solo dai cioccolatini.
Per ingrassare di un chilogrammo, occorre assumere circa 7.000 calorie in eccesso rispetto al proprio fabbisogno energetico. Se i cioccolatini sono un’aggiunta regolare alla tua dieta, l’eccesso calorico potrebbe portare a un aumento di peso di circa 1 kg in 28-45 giorni, a seconda di quante calorie consumi in totale e del tuo livello di attività fisica.
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