Persino in un Paese come l’Italia in cui si vive generalmente bene ci sono città dalle quali tutti vogliono andare via alla ricerca di un futuro ma anche di un presente migliore.
L’orgoglio campanilistico ci porta spesso a lodare quelli che sono gli aspetti positivi del nostro bellissimo e controverso Paese. D’altronde è vero che è complesso trovare un luogo in cui si può godere di un clima mite, in cui convivono bellezze paesaggistiche e storiche, in cui si mangia bene ad ogni angolo ed in cui si trovano tendenzialmente persone disponibili, vitali e disponibili.
In Italia ci sono zone adatte a chi ama una vita tranquilla e dai ritmi cadenzati, ma anche zone in cui c’è fermento ed in cui i ritmi sono più frenetici e al passo con il resto d’Europa. Insomma c’è modo per ognuno di trovare la propria dimensione in base a quelle che sono le proprie esigenze e le proprie aspirazioni, a patto che si sia disposti a trasferirsi e lasciare parte della propria vita.
Questo non significa che “Lo Stivale” sia esente da problematiche. In primo luogo c’è una carenza endemica di posizioni lavorative che ha portato ad un tasso di disoccupazione (l’Italia rimane terz’ultima come tasso di occupazione nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, davanti solo a Spagna e Grecia), ma quello lavorativo non è l’unico dei problemi.
L’Italia non è un Paese per tutti: ecco le città in cui si vive peggio
Tra le varie caratteristiche che possono rendere “invivibile” una città ci sono infatti il tasso d’inquinamento, la rumorosità, la mancanza di servizi di trasporto, servizi sanitari precari, mancanza di servizi primari come scuole, asili e uffici comunali. In ultimo, ma non per importanza, mancanza di sicurezza.
Quest’ultimo punto è chiaramente fondamentale e particolarmente sentito nelle città in cui c’è un maggiore tasso di criminalità e micro-criminalità. Ci sono zone dell’Italia in cui tutti i fattori elencati sono presenti e concorrono a rendere la vita dei cittadini decisamente disagevole rispetto ad altre zone del Belpaese.
Ad offrire un quadro più preciso della cosa ci aiuta la classifica di vivibilità delle città italiane, che pone 5 città in particolare come le più problematiche da vivere per i propri abitanti. All’ultimo posto – alla posizione 107 – c’è Caltanissetta, seguita subito dopo da Reggio Calabria, Agrigento (105) e Messina in Sicilia e Cosenza in Calabria.
Una classifica che conferma le difficoltà di queste due regioni e che certifica in un certo senso le complessità del Mezzogiorno, zona in cui generalmente ci sono maggiori problematiche sia in ambito lavorativo che nella copertura dei servizi primari.