Attenzione all’ultima truffa proveniente dal web: questa può bastare un semplicissimo commento online per vedersi svuotare il conto.
In rete le truffe prosperano che è un piacere. Se qualcuno avesse dei dubbi al riguardo non deve fare altro che consultare il report 2024 della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, divulgato a inizio anno. Il quadro che emerge non è decisamente dei più confortanti, come vedremo subito.
Parlavamo delle truffe online: nel 2024 le forze dell’ordine hanno trattato 18.714 casi. In termini percentuali l’aumento rispetto ai 16.325 trattati nel 2023 è pari al 15%. Invariato il numero di persone indagate (3.500 circa), ma non le cifre delle somme trafugate: +32%, con un salto da 137 a 181 milioni di euro sottratti dai truffatori alle loro vittime.
Insomma: i grassatori del web si dimostrano sempre più abili. Sono aumentate anche le frodi online (48 milioni di euro), cresciute del 20%. Che dire? Il cyberspazio si conferma sempre più come un campo di battaglia dove sarà bene stare in campana. Come con l’ultima truffa che circola in internet, dove un semplice commento può esporci a grossi rischi.
Allarme truffa online: un semplice commento può farci svuotare il conto
L’allarme lo ha lanciato Which?, l’associazione dei consumatori made in UK, pronta a segnalare la diffusione di account aerei falsi su X, l’ex Twitter. I truffatori hanno clonato le identità di quasi tutte le più importanti compagnie aeree del Regno Unito. Parliamo di nomi come British Airways, easyJet, Jet2, Ryanair, Tui, Virgin Atlantic, e Wizz Air.
Il meccanismo della truffa è piuttosto semplice: utilizzando dei bot in grado di monitorare le interazioni sui social media i criminali riescono a identificare gli utenti rimasti insoddisfatti dei servizi delle compagnie aeree (un volo in ritardo, il bagaglio smarrito, ecc.). Il bello – o meglio, il brutto – viene dopo, quando i truffatori contattano la loro potenziale vittima.
In che modo? Semplicemente commentando il post di lamentele o con un messaggio diretto. Il tono e lo stile usati dai malfattori cercano di imitare quelli contenuti nei messaggi ufficiali delle compagnie aeree. I cybertruffatori si scusano per il disagio arrecato e propinano agli ignari utenti la più classica delle polpette avvelenate.
Nel messaggio inviato al cliente insoddisfatto si trova infatti un link che rimanda a un sito web controllato dai malviventi. Allo scopo, neanche a dirlo, di entrare in possesso delle credenziali bancarie degli utenti. Altre volte i truffatori chiedono un contatto telefonico con la scusa di risolvere il problema. In realtà puntano solo a raccogliere dalla viva voce delle loro vittime le informazioni di cui hanno bisogno.