Arriva un giro di vite sul fenomeno delle false recensioni online. Ecco cosa rischia chi le fa con le ultime novità normative.
Sono diverse le piattaforme online costrette a fare i conti con il problema delle false recensioni: Amazon, Google, Meta (con i suoi vari social, da Facebook a Instagram). Parliamo di un fenomeno che si alimenta soprattutto del boom dell’intelligenza artificiale che permette di manipolare ad arte i feedback degli utenti.
Da poco Google è corso ai ripari introducendo nuove funzionalità su Chrome per far fronte alla piaga delle false recensioni online. Spesso infatti i siti fraudolenti cercano di acquisire credibilità proprio servendosi di false recensioni. Anche l’Italia non rimane a guardare: il Consiglio dei Ministri ha da poco approvato un disegno di legge ad hoc.
La novità approvata dal CDM nell’ambito della legge annuale sulle piccole e medie imprese introduce nuove regole nel tentativo di arginare il fenomeno delle false recensioni online. Lo scopo è quello di proteggere le imprese, in particolare quelle del settore turismo, fortemente penalizzate dai commenti fraudolenti che circolano sulle piattaforme online.
False recensioni online, cosa rischia chi le fa con le ultime novità
Come ribadito dal ministro del Turismo Daniela Santanchè, le recensioni false costituiscono una pratica scorretta: una vera e propria forma di concorrenza sleale che intacca profondamente l’immagine e la credibilità di strutture ricettiva, alberghi, ristoranti, centri termali e attrazioni turistiche. Una recensione anonima può avere un effetto devastante su un lavoro di anni.
La nuova legge mira a garantire un sistema di recensioni fondato sulla correttezza e sull’autenticità. Il ddl introduce nuove regole nel segno della trasparenza e della sicurezza online. Una prima novità sarà la conferma dell’identità del recensore. Soltanto chi ha realmente usufruito di un servizio o acquistato un prodotto potrà lasciare un feedback.
Novità anche per quanto riguarda la tempistica e la pertinenza dei commenti, che dovranno essere pubblicati entro 15 giorni dall’acquisto e dovranno contenere informazioni coerenti e dettagliate. Le aziende recensite potranno poi replicare ai commenti e chiedere la rimozione delle recensioni false, ingannevoli o datata (al massimo entro due anni).
Il ddl infine mira a dare uno stop deciso alle recensioni manipolate: bandite le compravendite di recensioni e la loro alterazione con incentivi o associazioni improprie. L’Agcom dovrà inoltre predisporre dei codici di condotta per i gestori delle piattaforme. L’Antitrust (Agcm) sarà chiamata invece a monitorare sull’applicazione delle norme e a sanzionare i trasgressori.
Assoutenti ha chiesto però una regolamentazione più stringente per i social network, dove gli influencer spesso promuovono svariate attività in maniera solo apparentemente spontanea, quando in realtà la sponsorizzazione pubblicitaria potrebbe nascere da qualche accordo commerciale non dichiarato e perciò non immediatamente riconoscibile ai consumatori.