Muffa in casa, un incubo frequente che porta spesso a lavori e spese non indifferenti. Ma a chi toccano per legge? Al proprietario o all’inquilino?
La muffa in casa è uno dei problemi più fastidiosi e comuni, capace di mettere in crisi chiunque. Che si tratti di un appartamento antico o di una costruzione più recente, questa intrusa si presenta spesso senza invito, insinuandosi negli angoli dei muri, sui soffitti o addirittura negli armadi. Non si tratta solo di una questione estetica: la muffa è un segnale evidente che qualcosa non sta funzionando nel microclima della casa. Può svilupparsi rapidamente in ambienti umidi e poco ventilati, trovando terreno fertile in condizioni come infiltrazioni d’acqua, ponti termici o semplicemente una cattiva gestione dell’areazione domestica.
Il suo arrivo è un campanello d’allarme che non va ignorato, perché oltre a essere antiestetica e potenzialmente difficile da rimuovere, rappresenta un rischio per la salute. Può infatti causare problemi respiratori, allergie, irritazioni cutanee e in alcuni casi peggiorare patologie preesistenti, come l’asma. Per questo motivo è essenziale affrontare la muffa non solo eliminando le macchie visibili, ma anche intervenendo sulle cause profonde che ne favoriscono la formazione.
La formazione della muffa è strettamente legata all’umidità. Le cause principali come detto includono infiltrazioni d’acqua, cattiva coibentazione o un insufficiente ricambio d’aria. Ma anche le abitudini quotidiane possono fare la differenza: asciugare i panni dentro casa senza ventilazione, cucinare senza utilizzare la cappa o non arieggiare adeguatamente gli ambienti sono comportamenti che possono favorire il problema.
Ecco alcuni consigli pratici per prevenire la muffa:
- Arieggia regolarmente gli ambienti: aprire le finestre, anche d’inverno, aiuta a ridurre l’umidità.
- Usa un deumidificatore: è un valido alleato, soprattutto in stanze come il bagno o la cucina.
- Evita l’accumulo di condensa: dopo aver cucinato o fatto la doccia, asciuga le superfici bagnate.
- Verifica l’isolamento termico: una casa ben coibentata riduce il rischio di formazione di muffa.
Nonostante tutte le precauzioni, la muffa può comunque comparire. E qui sorge una domanda cruciale: chi è responsabile dei lavori per eliminarla? Sspettano all’inquilino o al proprietario?
Lavori per muffa, spettano a inquilino o proprietario
Quando la muffa si presenta in una casa in affitto, stabilire chi debba intervenire – il proprietario o l’inquilino – non è sempre immediato. La risposta dipende dalle cause che hanno portato alla formazione della muffa e da quanto stabilito dalla legge.
Gli articoli 1575 e 1576 del Codice Civile chiariscono che il locatore (cioè il proprietario) ha l’obbligo di:
- Consegnare l’immobile in buono stato locativo.
- Mantenere l’immobile in condizioni adeguate, eseguendo le necessarie riparazioni, sia ordinarie che straordinarie.
L’inquilino, invece, è tenuto a occuparsi delle piccole manutenzioni ordinarie, come la pulizia o la sostituzione di componenti di scarso valore. Ma quando si tratta di muffa, spesso si va oltre le semplici pulizie.
La muffa è generalmente considerata un problema strutturale, causato da difetti dell’immobile, come infiltrazioni d’acqua o una cattiva coibentazione. In questi casi la responsabilità è quasi sempre del proprietario, che deve provvedere agli interventi necessari per risolvere il problema alla radice.
Tuttavia ci sono situazioni in cui la muffa può essere imputata al comportamento dell’inquilino. Ad esempio:
- Mancata aerazione degli ambienti.
- Asciugatura dei panni in casa senza ventilazione.
- Utilizzo scorretto di impianti di riscaldamento o condizionamento.
In questi casi è l’inquilino a dover intervenire, magari utilizzando prodotti specifici per eliminare la muffa o modificando le proprie abitudini.
Come si risolvono le controversie per la muffa
Quando la causa della muffa non è chiara, potrebbe essere necessario un accertamento tecnico da parte di un esperto. Questo aiuta a stabilire se il problema derivi da difetti strutturali o da un uso improprio dell’immobile. Nel caso in cui la muffa sia imputabile al proprietario, l’inquilino ha diritto a:
- Richiedere una riduzione del canone di affitto.
- Domandare la risoluzione del contratto se la situazione diventa insostenibile.
Cosa fare se la muffa compare in casa
Se ti trovi di fronte alla muffa il primo passo è comunicarlo immediatamente al proprietario. Una segnalazione scritta, accompagnata da foto, può essere utile per documentare il problema. Nel frattempo, cerca di limitare i danni:
- Elimina la muffa superficiale con prodotti specifici.
- Arieggia il più possibile gli ambienti.
- Monitora l’evoluzione del problema per evitare che peggiori.
La cosa che è bene sapere è che la muffa in casa non è solo una questione estetica o di salute, ma anche un tema che tocca responsabilità legali. Comprendere le cause del problema è fondamentale per stabilire chi debba intervenire, evitando inutili conflitti tra proprietario e inquilino. Al proprietario i lavori spettano quando la causa è un danno o problema strutturale. Altrimenti, pazienza, sarà chi ha casa in affitto a dover mettere mano al portafoglio.