Bloccata la riforma Salvini del Codice della Strada: test con falsi positivi

Il nuovo Codice della Strada sta subendo i primi stop per via di falsi positivi riscontrati sui guidatori: scopriamo cosa è successo.

A partire da dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada voluto dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nella riforma sono state introdotte alcune modifiche che hanno suscitato molto scalpore, sia a livello mediatico che pratico.

Sono stati spesi fiumi di parole per parlare dei nuovi limiti introdotti dalla riforma, ad esempio in merito all’uso del cellulare alla guida, ai limiti di velocità, all’abbandono degli animali in strada o alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Quest’ultimo punto, in particolare, ha suscitato scalpore per via non soltanto dei controlli più stringenti voluti dal Ministero, ma anche per le gravi sanzioni che possono seguire dei test positivi all’alcol o all’uso di droghe, compresa un’incriminazione penale.

Falsi positivi, uso di farmaci regolarmente prescritti e guida non alterata: il nuovo Codice della Strada non li prende in considerazione

Ma cosa succede quando si verificano dei falsi positivi? Poniamo ad esempio il caso di esserci messi alla guida sia senza aver bevuto alcol che senza aver fatto uso di sostanze. Poi ci ferma una volante della polizia, ci fa un test e risultiamo positivi all’alcol o alla droga. Come è possibile?

Macchina che va veloce
Falsi positivi, uso di farmaci regolarmente prescritti e guida non alterata: il nuovo Codice della Strada non li prende in considerazione (Casertanotizie.com)

In questi casi si può parlare di falsi positivi, che vanno gestiti in un modo ben preciso. Innanzitutto quando siamo certi di non aver fatto uso di sostanze possiamo richiedere delle analisi del sangue che possano confermare la nostra posizione. E allo stesso tempo smentire il falso positivo riscontrato dalle autorità.

In questi termini si è espressa anche la Corte di Cassazione, la quale ha messo in evidenza che una semplice positività a un test antidroga oppure all’analisi delle urine non può comportare un’incriminazione penale e che invece è necessario effettuare un test del sangue (sentenza n. 2020/2025).

Ma non solo, poiché per la Cassazione è necessario valutare anche lo stato psicofisico del guidatore. Ad esempio effettuando verifiche sulla coordinazione dei movimenti, sull’eloquio o sul suo stato emotivo.

Possono infatti verificarsi non solo dei falsi positivi, ma anche dei casi in cui il guidatore faccia uso di sostanze regolarmente prescritte dal proprio medico, oppure di aver fatto uso di sostanze molti giorni prima rispetto a quando si è messo alla guida.

La sentenza n. 2020/2025 costituisce un primo stop al nuovo Codice della Strada, di cui numerose volte sono stati messi in evidenza i limiti nella formulazione dei nuovi divieti e delle nuove sanzioni.

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