È una marmellata semplice quanto speciale; un prodotto agroalimentare che nasce con l’intento di aiutare le donne del territorio.
La chiamano la Marmellata delle Regine ma non ha una particolare o complicata ricetta che distingua questa marmellata da tutte le altre che si possano trovare in commercio. Eppure è un prodotto dalla bontà inestimabile perché rientra in quei percorsi virtuosi nati con l’intento di aiutare le donne vittime di violenza domestica.
Marmellata delle arance è un progetto che nasce nel 2012 con un protocollo d’intesa tra il Ministero della Cultura (che gestisce la Reggia e l’annesso parco) con la cooperativa Eva per l’utilizzo delle arance che crescono in abbondanza nell’aranceto del parco. Con una sola firma si sono ottenute così due risvolti positivi; da una parte proprio l’utilizzo delle arance altrimenti destinate a naturale marcescenza, ma ancor di più la creazione di un prodotto agroalimentare che commercializzato aiuta l’indipendenza economica di tutte quelle donne che situazioni di violenza domestica e che entrano in percorsi di protezione e nuova indipendenza.
Un progetto quello di Marmellate Regina che va quindi avanti da più di un decennio e che ha ormai perfezionato anche la produzione diventando anche una delle eccellenze territoriali più apprezzate.
Da qualche giorno è ormai partita la raccolta delle arance nel parco della Reggia per la produzione delle marmellate 2025. A conclusione di questa fase, come sempre ormai, i frutti saranno trasferiti nel laboratorio di di Casa Lorena, un centro antiviolenza che ha sede a Casal di Principe in una struttura confiscata alla criminalità organizzata e poi riutilizzata per scopi sociali.
Un circolo virtuoso del terzo settore che si estende un po’ a tutto il territorio campano e non si ferma solo a Caserta. Con questo prodotto completamente artigianale e privo di conservanti, il laboratorio Ghiottonerie di Casa Lorenza prepara anche deliziose crostate e cheesecake della Reggia che sono servite a La Buvette di EVA, le caffetterie dei teatri Mercadante e San Ferdinando di Napoli che l’associazione gestisce in accordo con il Teatro Napoli-Teatro Nazionale e che, anche in questo caso, favoriscono l’inserimento lavorativo delle donne che escono da contesti di violenza domestica.
“Un progetto di economia circolare e sostenibilità ambientale avviato alla Reggia di Caserta e che si rivela una sorpresa per il pubblico“, ha spiegato Fernanda Graziano coordinatrice del laboratorio Le Ghiottonerie di Casa Lorena.
Quest’anno le donne della cooperativa Eva sono affiancate nelle attività di raccolta dai tirocinanti del progetto “Accolti e Attivi” finalizzato alla manutenzione del Parco della Reggia.
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