Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania ha recentemente emesso una sentenza che ha bloccato l’installazione di un’antenna di telefonia mobile della compagnia Iliad in via De Franciscis a Caserta, a causa della sua eccessiva vicinanza all’Istituto scolastico “Lorenzini”.
La compagnia Iliad aveva avviato l’installazione di una stazione radio base in via De Franciscis, ottenendo inizialmente le autorizzazioni necessarie.
Tuttavia, il Comune di Caserta ha successivamente revocato tali autorizzazioni, citando la violazione del regolamento comunale che prevede una distanza minima di 75 metri tra le antenne di telefonia mobile e le strutture scolastiche. L’antenna in questione si trovava al di sotto di questo limite, essendo troppo vicina all’Istituto “Lorenzini”.
In risposta alla revoca dell’autorizzazione, Iliad Italia ha presentato ricorso al TAR Campania, contestando la decisione del Comune. Dopo un’attenta valutazione, il tribunale ha respinto il ricorso della compagnia telefonica, riconoscendo la legittimità dell’operato del Comune di Caserta. Il TAR ha sottolineato l’importanza di rispettare le normative locali che tutelano la salute pubblica, in particolare quella degli studenti e del personale scolastico, confermando così la validità del regolamento comunale sulla distanza minima delle antenne dalle scuole.
Il sindaco di Caserta ha espresso soddisfazione per la sentenza, affermando che la giustizia amministrativa ha riconosciuto la legittimità delle misure adottate dal Comune per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini. Ha inoltre ribadito l’impegno dell’amministrazione nel monitorare attentamente le installazioni di infrastrutture tecnologiche sul territorio comunale, assicurando il rispetto delle normative vigenti.
La questione dell’installazione di antenne di telefonia mobile in prossimità di edifici sensibili, come scuole e ospedali, è da tempo oggetto di dibattito pubblico. Molti cittadini esprimono preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici. Sebbene numerosi studi scientifici non abbiano evidenziato rischi significativi associati all’esposizione entro i limiti stabiliti dalla legge, la percezione del rischio rimane elevata tra la popolazione.
I Comuni, nel tentativo di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, hanno adottato regolamenti che impongono distanze minime tra le antenne e determinati edifici. Tali regolamenti mirano a tutelare la salute pubblica e a garantire una pianificazione territoriale equilibrata. Tuttavia, queste normative locali devono essere bilanciate con le esigenze delle compagnie telefoniche di sviluppare e potenziare le reti di comunicazione, fondamentali per garantire servizi efficienti agli utenti.
La sentenza del TAR Campania si inserisce in un contesto giurisprudenziale variegato. In alcuni casi, i tribunali amministrativi hanno accolto i ricorsi delle compagnie telefoniche, ritenendo che le limitazioni imposte dai Comuni fossero eccessive o non sufficientemente motivate. Ad esempio, in passato, il TAR ha stabilito che i Comuni non possono adottare misure che, nella sostanza, costituiscono una deroga ai limiti di esposizione ai campi elettromagnetici fissati dallo Stato, come il divieto generalizzato di installare stazioni radio base in intere zone territoriali.
La decisione del TAR Campania rappresenta un importante precedente nel delicato equilibrio tra lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e la tutela della salute pubblica. Evidenzia la necessità di una pianificazione attenta e condivisa, che tenga conto sia delle esigenze tecnologiche sia delle legittime preoccupazioni dei cittadini. È auspicabile che in futuro si sviluppi un dialogo costruttivo tra le amministrazioni locali, le compagnie telefoniche e la comunità, al fine di individuare soluzioni che garantiscano servizi efficienti senza compromettere la sicurezza e il benessere della popolazione.
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