Appalti RFI ai “Casalesi”, sarà la Corte di Cassazione a decidere la competenza territoriale del processo

Casal di Principe (di Giovanni Maria Mascia). Sarà la Corte di Cassazione a decidere la competenza territoriale del processo per le estorsioni alla Rete ferroviaria italiana a carico del clan Schiavone e per altre vicende giudiziarie legate allo stesso troncone di indagini istruito dalla DDA. Il presidente Giuseppe Meccariello del collegio C, della Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha applicato l’articolo 24 del codice di procedura penale di recente inserito dalla Riforma Cartabia.

In un’articolata ordinanza di nove pagine, il presidente Meccariello si è espresso sulle eccezioni avanzate nella precedente udienza dal collegio difensivo ed ha lasciato il nucleo principale del processo a Santa Maria Capua Vetere, parte per competenza al tribunale Napoli nord e al tribunale di Napoli e per un capo d’imputazione al tribunale di Benevento, ma sarà comunque la Cassazione a doversi esprimere in merito.

Le eccezioni di incompetenza territoriale erano state avanzate nella precedente udienza dagli avvocati Umberto Del Basso de Caro ed Esposito Fariello, i quali ritenevano che fosse il Tribunale Napoli Nord la naturale destinazione del procedimento nato da diversi tronconi di indagine, quello nato dalle intercettazioni intercorse in un colloquio del 31 dicembre del 2012 nel carcere di Opera a Milano tra Francesco Schiavone detto Sandokan e alcuni familiari, e quello che riguarda le infiltrazioni del clan Schiavone nell’RFI.

In attesa che la Suprema Corte si esprima sulla competenza territoriale del maxi processo, la difesa si è opposta al conferimento di incarico peritale per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche.

Sono imputati Nicola Schiavone, Luigi Schiavone, Vincenzo Schiavone, Bernardo Apicella, Pietro Apicella, Vincenzo Apicella, Luigi Belardo, Pierfrancesco Bellotti, Vincenzo Bove, Vincenzo Chianese, Carmelo Cantiello, Stefania Caldieri, Vincenzo Caldieri, Daniela Coppola, Nicola D’Alessandro, Crescenzo De Vito, Gennaro Diana, Giancarlo Diana, Luigi Diana, Mario Diana, Salvatore Diana, Vincenzo Diana, Mattia Enrico, Mario Falco, Ciro Falco, Francesca Filosa, Mario Filosa, Luca Fontana, Giuseppe Fusco, Paolo Grassi, Massimo Grassi, Leonardo Letizia, Leonardo Loiacono, Angelo Massaro Luigi Palma, Fioravante Palmese, Carlo Pennino, Antonio Petrillo, Claudio Puocci, Giuseppe Russo, Fabio Salzillo, Francesco Salzillo, Fioravante Zara, Matteo D’Alessandro, Giuseppe Febbraio, Caterina Coppola, Matteo Casertano e Luca Caporaso.

La rappresentanza difensiva delle parti è composta dagli avvocati Rocco Trombetti, Nicola Bovienzo, Mario Griffo, Pasquale Diana, Arturo Cantiello, Bartolo Guida, Carlo Madonna e Umberto Del Basso de Caro.

Sono costituite come parti civili il Ministero dell’Interno, il Ministero della Giustizia, Claudio Maria Oriolo della RFI e la Banca di Credito Popolare.

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