Casal di Principe (di Giovanni Mascia). Imprenditori accusati di essersi intestati beni di esponenti del clan dei Casalesi nell’ambito dell’operazione “Il principe e la ballerina“, ma questa mattina la sentenza ha di fatto escluso l’aggravante mafiosa comportando per alcuni imputati la prescrizione del reato.
I giudici della Terza Sezione Penale, collegio B del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dalla dottoressa Luciana Crisci, hanno comminato cinque anni di reclusione a Nicola Corvino, ma solo in relazione ad una quota della società Fratelli Corvino di Nicola Corvino &C Snc, ed è stata esclusa l’aggravante mafiosa; non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Luigi Corvino e Anna Maria Cantelli; non luogo a procedere anche per Antonio Corvino per l’intestazione di un conto corrente alla banca Montepaschi di Siena perché il reato è prescritto, mente è stato assolto perché il fatto non sussiste per dei depositi postali e per un altro deposito al Montepaschi. Assolta perché il fatto non sussiste Teresa Corvino, assolte perché il fatto non costituisce reato Mirella Corvino e Vincenza Cirillo.
Sentenza di non luogo a procedere per prescrizione nei confronti di Gaetano Iorio per la quota di 10.000 euro intestati alla Iorio Costruzioni srl (intestata a Clementina Massaro, assolta perché il fatto non costituisce reato). Reato prescritto anche per Michele Di Rauso per le condotte contestate fino al 2005, ma per quelle successive i giudici hanno trasmesso gli atti al pubblico ministero della DDA per una eventuale contestazione di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Assolti perché il fatto non costituisce reato Giuseppe Di Rauso e Beatrice De Simone. Per Nicola Palladino assoluzione in relazione all’intestazione dell’impresa individuale Addò a Nonn e all’impresa individuale Un fiore per un fiore perché il fatto non sussiste, prescrizione per altre imputazioni e atti al Pm per intestazione fittizia di beni per un’ulteriore contestazione.
Assolti perché il fatto non costituisce reato Aniello Palladino, Antonio Palladino, Luca Palladino, assolta Giuseppina De Crescenzo perché il fatto non sussiste e per altri capi perché non costituisce reato la condotta, assolti perché il fatto non sussiste Antonio D’Amico e Aniello D’Amico.
I giudici hanno disposto la confisca della quota della società Fratelli Corvino di Corvino Nicola & C. intestata a Mirella Cirillo e della società Edilizia 2001 intestata a Vincenza Cirillo, mentre è stata disposta la restituzione di tutti gli altri beni sequestrati nel corso dell’operazione.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Rocco Trombetti, Carlo De Stavola, Guglielmo Ventrone, Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia, Alfonso Quarto, Romolo Vignola e Francesco Picca.