Mondragone (di Giovanni M. Mascia). Nuovi elementi di prova a carico di Alessandro Buonocore e di Antonio Mormile sono emersi stamane nel corso del processo per tentato omicidio ai danni di un cittadino bulgaro.
Questa mattina davanti ai giudici della Seconda Sezione collegio C è stato escusso dal PM il brigadiere Giuseppe Pruto che si trovava davanti all’ufficio postale a ridosso dei palazzi Cirio dove si verificò la sparatoria.
L’esponente della polizia giudiziaria, che si trovava sul posto non in veste ufficiale, ha dichiarato di aver visto una calca di persone e di aver udito subito dopo degli spari, dopo di che vide Buonocore e Pellegrino scappare su un’Alfa 147. Si trattava di una zona abitualmente frequentata da cittadini bulgari.
Il teste ha poi aggiunto che nel corso delle indagini fu ascoltato il parcheggiatore che dichiarò di aver visto Alessandro Buonocore alla guida dell’auto. Emerse inoltre che pochi giorni prima in piazza Razzino, dove la vittima vendeva sigarette di contrabbando, si era già verificata una lite tra la stessa vittima ed Antonio Mormile, considerato il mandante del tentato omicidio.
Sul terrazzo dell’abitazione di Mormile, durante la perquisizione, fu trovata la pistola calibro 6,75 all’interno di una busta.
Alessandro Buonocore, fidanzato della figlia di Mormile, è considerato l’esecutore dell’agguato. Gli altri imputati sono Renato Pellegrino, Giulio Luigi Buonocore e Fabio Ferrugia, difesi dagli avvocati Sciarretta, Miraglia e Federico.
Dalle indagini è emerso che il tentato omicidio avvenuto in piazza Razzino il 23 maggio del 2018 sarebbe stato deciso da Mormile perché i bulgari non avrebbero pagato il pizzo sulla vendita delle sigarette di contrabbando. L’istruttoria è stata rinviata a settembre per ascoltare il tecnico che eseguì la perizia balistica sulla pistola.