Maxi processo violenze carcere: sbaglio nel riconoscere agente della Penitenziaria, ma è ancora sospeso

Santa Maria Capua Vetere (di Giovanni M. Mascia). Dopo l’assoluzione degli agenti Vinciguerra e Di Costanzo sancita ieri dal giudizio abbreviato che abbiamo riportato nell’articolo pubblicato e che trovate a questo link, oggi è ripreso davanti ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il maxi processo con il rito ordinario che vede imputati 105 tra agenti penitenziari, funzionari del DAP e medici dell’ASL di Caserta.

Gli imputati rispondono alle accuse, a vario titolo, di tortura, lesioni gravi, falso, depistaggio, violenza privata e abuso di autorità, consumate il sei aprile del 2020 nell’Istituto penitenziario “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere. Il processo è celebrato nell’aula bunker costruita nello stesso carcere in cui sono avvenuti i fatti contestati.

Dal controesame del brigadiere Vincenzo Medici da parte del legale Luca Tornatora, sono emersi dubbi sulla identificazione dell’agente penitenziario Maurizio Colurciello, riconosciuto da tre detenuti come uno dei responsabili delle vessazioni e coercizioni. Dalla testimonianza di Medici, che ha visionato tutti i video delle telecamere interne al carcere, il poliziotto non avrebbe preso parte ai pestaggi. In realtà Colurciello era stato riconosciuto dai detenuti, ma poi gli stessi hanno confermato di essere incorsi in un errore di identificazione, intanto Colurciello ancora oggi è sospeso dal servizio in quanto la sua posizione non è ancora stata aggiornata.

L’avvocato Tornatora ha escusso il brigadiere anche in merito alla posizione del commissario Anna Maria Costanzo, accusata di aver dato l’ordine della perquisizione poi degenerata in atti di violenza. Il brigadiere Medici ha puntualizzato che l’imputata non prese parte al pestaggio, limitandosi ad assistere ad un singolo episodio in cui un agente del nucleo esterno schiaffeggiava un detenuto.

Infine è anche emersa l’estraneità agli atti di violenza dell’agente Alessio De Simone, difeso anch’egli dall’avvocato Tornatora.

Si è poi proceduto al controesame degli avvocati Angelo Raucci, Massimo Di Pietro e Dario Mancino in difesa dei loro assistiti.

Il PM Alessandro Milita ha chiesto di acquisire i frame dei video per i capi di imputazione sulla base delle individuazioni delle parti lese, con i nominativi degli imputati a margine. Il presidente Donatiello, accogliendo l’opposizione dei difensori, ha rigettato la richiesta dell’accusa.

Lunedì dovrebbe essere sentito il luogotenente Tammeleo sui riconoscimenti e le dichiarazioni rese dai quindici detenuti spostati nel reparto Danubio del Carcere Francesco Uccella.

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