Frode fiscale e società cartiere: 4 anni la pena “patteggiata” per il commercialista D’Angelo

Casagiove (Lucio Seneca). È di quattro anni la pena per reati fiscali e tributari decisa dal Giudice per l’Udienza Preliminare del tribunale di Napoli per Danilo D’Angelo, commercialista ed ex consigliere comunale di Casagiove da giugno ai domiciliari dopo aver chiesto un patteggiamento della condanna, in questo caso ridotta di un terzo.

D’Angelo, 42 anni, era stato arrestato il 14 marzo scorso dalla Guardia di finanza per frode fiscale, insieme a Luca Manco, imprenditore nel settore della logistica amministratore di una società nell’area dello snodo ferroviario di Maddaloni.

Le indagini avrebbero consentito di ipotizzare per entrambi diversi reati come la frode fiscale e inerenti violazioni tributarie oltre all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso in bilancio e dichiarazioni fiscali infedeli.

Secondo l’accusa, gli indagati avevano messo in piedi un sofisticato meccanismo fraudolento, di cui D’Angelo era il regista tecnico che produceva documenti falsi e scoperte oltre 2.600 fatture di comodo, emesse da società «cartiere», fittizie, create al momento solo per giustificare le operazioni di compravendita.

Nel 2022, per gli stessi fatti, i due furono raggiunti da alcune misure interdittive. In particolare, Manco dal divieto di esercitare l’attività di impresa e di assumere uffici direttivi all’interno di imprese e il consulente da quello di svolgere l’attività professionale. Al Comune di Casagiove al posto di D’Angelo supplisce Francesco Costanzo, primo dei non eletti della lista Casagiove nel Cuore.

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